Fondi, secondo Mediobanca c’è poco da stare allegri

UN BALZO INDIETRO DI 15 ANNI – I fondi italiani sono sull’orlo del precipizio: con un balzo indietro di 15 anni, a fine 2011 il patrimonio complessivo del settore rappresentava appena l’8% del prodotto interno lordo italiano contro il 42% toccato nel 1999 e il 10,7% dello scorso anno. Questi i dati poco confortanti emersi dall’analisi di Mediobanca, pessimista sul comparto in sintonia con quanto già sostenuto in passato, spesso con numerose polemiche.

ANALIZZATI 965 FONDI – L’analisi di Piazzetta Cuccia, precisa Milano Finanza, riguarda esclusivamente i prodotti di diritto italiano: la banca ha messo sotto osservazione 965 fondi, con un tasso di rappresentatività di circa il 94%, e le notizie negative predominano su quelle buone. L’anno scorso il comparto ha subito riscatti per 27 miliardi di euro e ha chiuso il 2011 con una perdita, al lordo delle imposte, di 5,5 miliardi, su un patrimonio più che dimezzato rispetto all’anno precedente. In termini di performance questo risultato si è tradotto in un rendimento medio negativo del 2,2%, mentre un Bot, comprato a inizio 2011 (prima della bufera sugli spread che ha fatto schizzare i rendimenti sui titoli di Stato italiani), avrebbe reso l’1,8%.

RENDIMENTO INFERIORE AI BOT – Prendendo a riferimento i soli fondi obbligazionari, che l’anno scorso hanno perso in media lo 0,7%, l’industria del gestito è rimasta indietro sui titoli di Stato. E anche considerando un orizzonte temporale più ampio lungo le cose non vanno meglio: dalla nascita dell’industria (1984) a oggi, secondo i calcoli dell’ufficio studi di Mediobanca, i fondi hanno avuto un rendimento medio annuo del 5,6%, mentre comprando ogni anno un nuovo Bot il risparmiatore avrebbe avuto un guadagno del 6,2% all’anno.

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