Carmignac Gestion si mantiene sul chi va là

TENDENZA ALL’APPREZZAMENTO DEL DOLLARO – L’economia mondiale registra un rallentamento generalizzato, influenzato dalla crisi in Europa, ma contenuto altrove. Questa situazione economica – spiegano gli analisti di Carmignac Gestion nell’outlook sul terzo trimestre del 2012 – rende molto probabile il proseguimento del buon andamento dei titoli di emittenti sovrani che presentano una situazione di bilancio sostenibile, tanto più che, ovunque, un continuo e marcato deterioramento della situazione economica sembra necessario prima che vengano intrapresi nuovi interventi monetari o fiscali di rilievo a favore della crescita. Inoltre, questo equilibrio instabile pare destinato a tradursi nel proseguimento della tendenza all’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro e delle valute emergenti dei paesi maggiormente colpiti dal rallentamento mondiale.
Strategia di investimento sui titoli azionari internazionali

ANCORA DIFENSIVI PER IL PROSSIMO TRIMESTRE  – “Se la crisi economica minaccia l’Europa, la situazione al di fuori dell’Eurozona sembra più solida. Il pericolo principale per gli investimenti azionari è costituito dal rischio di contagio della crisi europea al resto del mondo in un momento in cui gli Stati Uniti e la Cina potrebbero mostrare una certa reticenza a contrastarne immediatamente le possibili conseguenze. Infatti, negli USA i margini di manovra fiscale sono inesistenti e gli effetti della politica monetaria alquanto dubbi, mentre in Cina la situazione economica non giustifica attualmente alcun intervento massiccio per sostenere la crescita mondiale. Il rischio di una turbolenza nei prossimi mesi ci sembra quindi alquanto probabile. Esso consolida la nostra gestione su tre assi principali. In primo luogo, un’esposizione al rischio azionario limitata e caratterizzata da una sovraponderazione sull’universo emergente. In secondo luogo, un’esposizione significativa al dollaro e allo yen, valute in grado di proteggerci dagli effetti della crisi europea”. All’interno del portafoglio di Carmignac Investissement, “la ponderazione del tema del miglioramento del tenore di vita nei paesi emergenti è stata lievemente ridotta dal 44,2 al 43,3%. Le posizioni in titoli bancari (9,2% del portafoglio) sono state alleggerite in Cina e in Brasile. La nostra esposizione ai brand internazionali che beneficiano del miglioramento del tenore di vita (11,2% del portafoglio), rappresentata in particolare dalle grandi società del lusso, non è stata invece modificata”.

RAFFORZATA LA POSIZIONE NEI TITOLI AURIFERI E DIFENSIVI
– “La ponderazione nei titoli difensivi è stata incrementata dall’11,8 al 14,3% del portafoglio di Carmignac Investissement. Le nostre riserve nei confronti della crescita nei paesi sviluppati giustificano questo incremento dell’esposizione ai titoli caratterizzati da buona visibilità e bassa volatilità. Il peso delle miniere aurifere, altro tema difensivo, è stato lievemente rafforzato dal 10,3 all’11,5% del patrimonio. L’attivismo delle Banche Centrali in questo contesto di tassi estremamente bassi dovrebbe consentire all’oro di tornare ad assumere un andamento chiaramente rialzista, trainando al rialzo anche i produttori, particolarmente penalizzati da oltre un anno da un controllo dei costi inefficiente”.

RIDOTTA LA PONDERAZIONE NELLE RISORSE NATURALI E NELL’INNOVAZIONE – “Il tema delle risorse naturali è stato lievemente ridotto, passando dal 21,9 al 20,4% del patrimonio di Carmignac Investissement. Il settore energetico rappresenta il 15,5% del portafoglio ed i metalli il 4,9%. Il peso del tema dell’innovazione è stato alleggerito dal 9,7 al 7,4% del portafoglio per effetto del ridimensionamento di Apple, a seguito della sua performance eccezionale, e della chiusura della posizione nella società di servizi informatici indiana Infosys, il cui modello di sviluppo ci pare compromesso, dopo molti anni eccezionali”.

Motori di performance nel settore obbligazionario:

MANTENIAMO UN POSIZIONAMENTO DIFENSIVO – “Il rischio di rallentamento economico si aggiunge ai nostri timori per la situazione europea e rafforza la nostra vigilanza. Iniziamo quindi questo trimestre con un posizionamento difensivo sulle nostre tre asset class (azioni, obbligazioni e valute). Temiamo in particolare di vedere che le risposte politiche non alimentino abbastanza a lungo le speranze del mercato, mentre il rischio economico si concretizza. Per il prossimo trimestre, manteniamo la nostra convinzione relativa all’indebolimento dell’euro, una prospettiva rafforzata dalle attese di una prosecuzione della riduzione dei tassi da parte della BCE. La nostra aspettativa di un apprezzamento del dollaro è più marcata che per lo yen e prevediamo inoltre di gestire in modo più attivo l’esposizione alla valuta nipponica. Infine, nel trimestre in esame la liquidità è stata aumentata dal 17,6 al 21,4% del portafoglio di Carmignac Patrimoine”.

L’ASSET ALLOCATION IN OBBLIGAZIONI SOCIETARIE È IN LIEVE DIMINUZIONE –  “Il contributo di questo segmento nel trimestre è stato positivo. Infatti, nonostante l’ampliamento degli spread, l’effetto positivo del carry e l’apprezzamento della valuta per il 6,8% di emissioni corporate che deteniamo in dollari, hanno permesso alle nostre posizioni nel mercato del credito di segnare performance positive. Il rallentamento della crescita mondiale ci ha indotto a modificare l’esposizione all’interno di Carmignac Patrimoine ed in particolare a ridurre la nostra preferenza per il settore delle materie prime. Abbiamo altresì effettuato prese di profitto su alcuni emittenti ad alto rating, le cui valutazioni si erano rafforzate” .

RAFFORZATA L’ESPOSIZIONE AI TITOLI DI STATO – “Il segmento titoli di Stato dei paesi sviluppati è passato dall’11,8 al 17,26% del patrimonio di Carmignac Patrimoine. Questa esposizione resta esclusivamente concentrata su Germania e Stati Uniti, emittenti ad alto rating. Alla luce del rallentamento economico in atto, la Fed lascia intendere che potrebbe adottare altre misure di allentamento, se necessario. A partire da quale soglia ciò sarà ritenuto necessario? Questo interrogativo resta molto delicato, in particolare con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali. Da parte sua, la BCE ha ulteriormente allentato i vincoli relativi alle garanzie idonee alle operazioni di rifinanziamento, accettando ormai una gamma più vasta di obbligazioni in garanzia. Ma ha sopratutto annunciato il 5 luglio una riduzione di 25 punti base del suo tasso ufficiale, che passa dall’1 allo 0,75%. Date le incertezze che pesano sul sostegno, probabilmente crescente, che la Germania dovrà apportare alla risoluzione della crisi europea, continuiamo a privilegiare i Treasury americani. La ponderazione nei titoli di Stato dei mercati emergenti è aumentata molto lievemente, passando dal 2,4 al 3,1% (di cui il 2,6% è costituito da debito locale emergente)”.

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