Promotori, se il gestore preferisce l’hi-tech alle utilities

L’UMORE DEI GESTORI – I gestori americani sembrano divisi sull’impatto che la crisi dell’eurozona avrà sui mercati. Secondo il sondaggio trimestrale effettuato da Russell Investments, quasi la metà degli intervistati (il 48%) ritiene che gli sviluppi della situazione europea avranno un impatto negativo sui mercati nel prossimo anno. Il 33% si aspetta invece che l’andamento della crisi possa avere riflessi positivi, crede possibile una risoluzione e ritiene che molte notizie negative siano già scontate dal mercato.

GLI EVENTI CHIAVE – L’Investment Manager Outlook di Russell Investments ha coinvolto quasi 200 money manager americani che si occupano delle scelte di portafoglio presso società di gestione specializzate sull’azionario e sull’obbligazionario. Secondo i gestori intervistati, i due principali eventi che avranno un impatto positivo sul mercato americano nel 2013 saranno le elezioni presidenziali (30%) e la risoluzione del cosiddetto “fiscal cliff”: a dicembre 2012, se non interverranno modifiche normative, scadranno una serie di agevolazioni fiscali introdotte dalle passate legislature ed entreranno in vigore i tagli alla spesa pubblica.

IL FATTORE CINA
– Anche la situazione della Cina, secondo lo studio di Russell Investments, rappresenta una fonte di preoccupazione: il 18% degli intervistati ritiene che il recente rallentamento dell’economia cinese possa avere conseguenze negative. In calo le aspettative sulla crescita degli Stati Uniti. Nonostante la buona reazione iniziale dei mercati all’annuncio di un nuovo quantitative easing e di stimoli per l’economia, la politica della Fed non è tra gli eventi principali che i vari gestori citano come rilevanti sui mercati. La grande maggioranza dei gestori intervistati (73%) ritiene che la crescita del prodotto interno lordo negli States si attesterà tra l’1,5 e il 2% per il prossimo anno.

MAGGIORE CAUTELA
– L’ultima rilevazione dell’Investment Manager Outlook di Russell Investments mostra i gestori meno rialzisti rispetto ai dati di giugno. Il 53% è rialzista sul comparto Us large cap growth equities, il 20% in meno rispetto al dato registrato nel settembre 2011. Sullo stesso periodo, i gestori che vedono al rialzo il comparto Us large cap value equities sono scesi di 11 punti percentuali, attestandosi al 52%, mentre i rialzisti sull’azionario dei mercati emergenti sono scesi addirittura di 24 punti percentuali, a quota 50%. Al contempo, il real estate diventa l’asset class sulla quale i gestori sono più ottimisti (55%, livello mai raggiunto da quando la rilevazione viene effettuata).

SETTORI CHE PIACCIONO
– Una crescita anche per il comparto non-US developed market equities, che vede salire di 11 punti la percentuale di rialzisti (38%). Cash e governativi americani scendono entrambi al 7% rispetto ai valori registrati a giugno, quando i rialzisti erano il 17% e il 12%. L’outlook dei gestori di Russell Investments mostra come le loro preferenze vadano ai settori pro-ciclici e orientati alla crescita come i tecnologici e l’energia. I settori più tradizionalmente difensivi come le utilities e i beni di consumo registrano, invece, livelli inferiori di preferenze rispetto a giugno, rispettivamente con un calo dell’11 e del 15%.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: