Ubp, le sorprese sull’azionario europeo non sono ancora finite

UNA STAGIONE DI PROFIT WARNING – “Il forte rialzo estivo dei mercati azionari europei, che ha preso vita nel mese di giugno, è proseguito con un ritmo più blando con l’inizio del quarto trimestre dell’anno”, osserva Robert Jones , senior portfolio manager per il Pan European Equity di Union Bancaire Privée. “Questa ripresa è stata trainata da un miglioramento del rating e non da una revisione al rialzo degli utili che evidenziano ancora una tendenza negativa. Per questo, la forza della fase di rialzo è stata in un certo senso in contrasto con le notizie provenienti dal mondo delle imprese. Con l’inizio della stagione delle trimestrali, molte imprese, soprattutto del settore industriale, hanno già lanciato un profit warning  e continuano a evidenziare la debolezza dei volumi in Europa  e la scarsa  domanda nei mercati emergenti”. 

RIPRESA VULNERABILE – “Ciò dovrebbe suggerire che la fase di accelerazione e di ripresa in corso sul mercato è piuttosto fragile e vulnerabile nei confronti di shock. Comunque, sembra essere opinione condivisa da molti che il forte rimbalzo iniziale del mercato si è basato su volumi molto bassi, dato che molti investitori erano rimasti su posizioni difensive. Questa asserzione diventa sempre più scomoda da sostenere, soprattutto perché molti dei titoli difensivi iniziano a sperimentare  la dolorosa combinazione di valutazioni elevate a fronte di un flusso di notizie in deterioramento”.

MERCATO AZIONARIO ANCORA POCO COSTOSO – “Questo posizionamento di mercato,  abbinato  ad un crescente approccio di sostegno  della Bce e dei leader dell’Eurozona, potrebbe portare ad un ulteriore rialzo del mercato entro la fine dell’anno. Forse in maniera ancora più significativa, il mercato azionario nel suo complesso non è ancora costoso in termini assoluti (Ibes 2013 PE 9,8, Dividend Yield 4,6%) ed esprime un buon valore sia rispetto ai dati storici che ad altre asset class Anche dopo una performance robusta da inizio anno, le azioni europee stanno scambiando ancora sui livelli più bassi della banda di oscillazione storica, mentre il rendimento da dividendi in Europa è tra i più alti nei mercati sviluppati, ben al di sopra del rendimento dei titoli di stato e delle obbligazioni societarie investment grade”.

BENE I SETTORI CHIMICO E SANITARIO –
“Molte società ne sono assolutamente consapevoli e quelle ben investite, con una situazione patrimoniale solida e un buon flusso di cassa, semplicemente non godono della necessaria considerazione. L’indebitamento tra  le aziende è su minimi record e c’è una crescente tendenza ad avviare operazioni di riacquisto di azioni proprie e di distribuzione dei dividendi. Alle valutazioni attuali, si tratta  di una strategia che incrementa materialmente  i guadagni . Novartis, Next e Lancashire sono solo alcune delle numerose imprese che hanno adottato questa strategia. A nostro giudizio, le aziende che non sono in grado di  trarre vantaggio da questo scenario continueranno ad arrancare. Le imprese con un flusso di reddito vincolato, come le utilities e le società del settore delle telecomunicazioni, lottano per controllare il loro stesso destino e  rimangono costantemente sotto la minaccia di intromissione da parte del governo.  A livello settoriale, conserviamo un approccio equilibrato e continuiamo a privilegiare  il segmento del mercato di più alta qualità. Tra i settori più ciclici, come quello dei prodotti chimici, preferiamo le azioni che beneficiano di fattori strutturali trainanti ai “titoli guida”. Tra i settori difensivi privilegiamo quello sanitario, che ha registrato un  buon andamento, e continua  a presentare una crescita degli utili robusta  secondo  valutazioni ragionevoli”. 

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