Fondi, Dnca: la risposta agli investitori per il 2013 si chiama obbligazione convertibile

DUE FONDI SU CUI PUNTARE – Sono due i cavalli di battaglia su cui punta Dnca Finance per affrontare il 2013: il fondo flessibile Dnca Invest Eurose, da tempo punta di diamante dell’offerta della società di gestione francese, e Dnca Invest Convertibles, fondo dedicato alle obbligazioni convertibili europee: sostanzialmente un ibrido che unisce profilo obbligazionario con sensibilità all’azionario.

LE OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI – “Le obbligazioni corporate e convertibili sono la risposta ai clienti prudenti di quest’anno, delusi o impauriti dalla possibilità di avere rendimenti obbligazionari molto bassi, se non addirittura negativi su alcuni tipi di obbligazioni”, ha spiegato a BLUERATING Enrico Trassinelli, managing director della società. “La nostra risposta a questa esigenza del risparmiatore prudente è utilizzare le azioni per migliorare la redditività di un tipico investimento obbligazionario”.

LA FILOSOFIA DI DNCA – Del resto sono un po’ questi i capisaldi della gestione Dnca, ha continuato Trassinelli: “non cedere al panico, non investire in beni rifugio, investire sempre dal lato azionario su azioni di qualità con un prezzo temporaneamente sottovalutato che paga dei bei dividendi. E dal lato obbligazionario investire molto nell’analisi di bilancio delle emittenti e mantenere scadenze  brevi per aumentare la prevedibilità del portafoglio”.

IL TEAM DI GESTIONE – Attualmente la società conta su una squadra di 19 gestori, tra giovani e senior, che lavorano direttamente sui fondi. L’ingresso più recente è stato quello di Jacques Sudre, gestore obbligazionario specializzato nell’analisi di credito, chiamato due mesi fa a coadiovare il team di gestione del fondo Eurose, che conta ad oggi circa due miliardi di euro di masse in gestione.

OBIETTIVI PER IL FUTURO – Quanto al futuro, nei piani di Dnca c’è il lancio di un obbligazionario flessibile, ma senza fretta: “l’obiettivo non è far crescere la gamma troppo velocemente, ci interessa popolare i prodotti esistenti”, ha spiegato Trassinelli: “vogliamo tenere un profilo specializzato sui fondi che gestiamo, che attualmente in Italia sono undici”.

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