ASSENZA DI PRESSIONI INFLAZIONISTICHE – L’assenza di pressioni inflazionistiche e la possibile apertura di una fase di deflazione hanno spinto Bnp Paribas IP a ridurre il sottopeso nelle obbligazioni dell’Eurozona indicizzate all’inflazione, che perdura da tempo. Lo ha spiegato Matthieu David, responsabile per la distribuzione esterna di Bnp Paribas Investment Partners: il mese sorso il sottopeso era stato accentuato, ma dato che l’inflazione stimata integrata nel prezzo di questi titoli è scesa di 20 punti base, i motivi alla base di un incremento del sottopeso hanno perso vigore.
SOTTOESPOSIZIONE SUI MERCATI AZIONARI INTERNAZIONALI – Le altre posizioni in portafoglio sono rimaste invariate. “Abbiamo optato per una sottoesposizione complessiva verso i mercati azionari internazionali con un sottopeso nei Paesi emergenti, riconducibile alle modeste previsioni di crescita a livello globale e alla correzione al ribasso delle stime relative ai profitti societari. Il clima incerto in Italia e la crisi a Cipro hanno confermato che i problemi dell’area dell’euro non sono stati completamente risolti. Infine, confermiamo il sottopeso nelle azioni del Giappone”.
REDDITO FISSO – Bnp Paribas IP ha adottato poi una posizione di sottopeso nel reddito fisso dei mercati emergenti denominato in valute forti e ha adottato un sovrappeso nel settore immobiliare, in particolare nei fondi comuni di investimento negli Usa. “Deteniamo una ponderazione neutra nel settore delle materie prime e nei titoli convertibili mentre manteniamo una posizione sovrappesata in liquidità”, ha detto David. “Su base storica l’euro non è particolarmente debole rispetto al dollaro Usa, e riteniamo che un deprezzamento della moneta unica sarà parte del processo di aggiustamento per migliorare la competitività dell’eurozona”.