Tagliabue (Pioneer Investments): “In Italia la chiave ora è la crescita”

L’industria del risparmio sta vivendo un ritorno di fiducia, con gli ultimi dati pubblicati da Assogestioni che hanno mostrato segnali incoraggianti. BLUERATING ne ha parlato con Cinzia Tagliabue, direttore generale di Pioneer Investments Italia.

Com’è iniziato l’anno per voi?
Quest’anno è iniziato molto bene per Pioneer Investments. I dati complessivi di raccolta sono positivi e ci fanno ben sperare anche per i prossimi mesi. Le buone performance registrate dai prodotti e un rinnovato interesse dei clienti verso i fondi comuni di investimento hanno contribuito ai buoni risultati di raccolta. Questi dati rappresentano un ulteriore stimolo a fare ancora meglio in futuro, nell’interesse dei nostri clienti.

Quali segnali stanno arrivando dal mercato e su cosa vi state concentrando?
Un tema ricorrente che registriamo nella relazione con i clienti è quello dell’esigenza di ricevere in maniera continuativa un flusso di reddito aggiuntivo che aiuti nella vita di tutti i giorni e che possa proteggere dalla volatilità che ancora caratterizza i mercati. Inoltre, visti i bassi rendimenti offerti dagli strumenti obbligazionari, c’è la necessità di diversificare i risparmi su più asset class. Da quando abbiamo superato la fase più acuta della crisi dei mercati, lo scorso anno, riscontriamo presso i risparmiatori un crescente interesse verso attività più rischiose, che possono offrire rendimenti interessanti. Per andare incontro a questi bisogni, riteniamo che siano particolarmente indicati i cosiddetti fondi a distribuzione, soluzioni che contribuiscono a semplificare la scelta tra investimento e reddito. Per questo motivo, negli ultimi mesi abbiamo inserito l’opzione della distribuzione dei proventi in molti fondi della nostra gamma, non solo in quelli obbligazionari ma anche sugli azionari, per soddisfare le esigenze di investimento di tutti i risparmiatori. Per i clienti interessati a diversificare gradualmente su asset class più rischiose e remunerative, continueremo con le emissioni di fondi a formula, soluzione di investimento che consente di partecipare ai rialzi di particolari mercati azionari mantenendo la protezione del capitale.

Quali cambiamenti dovrà affrontare l’industria del risparmio?
Gli operatori del risparmio gestito non devono fare altro che continuare a realizzare buoni prodotti e investire nel servizio ai clienti, come in qualsiasi altra industria. La nostra è andata sufficientemente in queste due direzioni. Quanto ai prodotti, oggi ci si dovrebbe spostare sempre di più dai cosiddetti prodotti obbligazionari a scadenza definita, che comunque continuano a essere una componente importante dell’offerta, ai cosiddetti prodotti multiasset, termine di moda per indicare i vecchi bilanciati, in cui si può investire un po’ in tutte le asset class.

L’incertezza politica vi preoccupa?
Sicuramente i mercati si aspettano un governo stabile che possa realizzare le tanto attese riforme strutturali per sostenere la crescita economica e affrontare le questioni irrisolte, come la legge elettorale e la riforma del sistema politico. La cosa peggiore che potrebbe accadere è il perdurare dello stallo politico in un momento in cui servono risposte chiare per il Paese. In Italia, la questione chiave da affrontare è la crescita. In ogni caso, manteniamo una view costruttiva sul nostro Paese. La situazione fiscale oggi è sotto controllo e la maggior parte degli interventi fiscali è già stata attuata dal precedente governo.

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