Bnp Paribas IP: la reazione dei mercati al calo dell’oro è stata eccessiva

MATERIE PRIME AL CENTRO DELL’ATTENZIONE – Le materie prime sono state al centro dell’attenzione negli ultimi giorni, con l’accentuarsi delle flessioni dei prezzi registrate a partire da febbraio. In particolare, segnala Matthieu David, responsabile distribuzione esterna di Bnp Paribas Investment Partners, hanno perso terreno i prezzi del petrolio, dell’allumino del rame e dell’oro. Ma proprio il calo del metallo giallo ha provocato nei mercati delle reazioni che gli analisti reputano eccessive.

GLI EFFETTI DEL RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA
– In passato le materie prime si sono comportate bene nei periodi di allentamento quantitativo, tuttavia ciò non si sta verificando in quest’ultimo periodo. “A nostro avviso”, osserva l’esperto, “al momento gli effetti positivi dell’allentamento vengono bilanciati dalla debolezza della crescita economica: in effetti, i dati relativi alla congiuntura negli Usa sono risultati nuovamente modesti”.  Ma le conseguenze più rilevanti per i prezzi delle materie prime le ha avute, secondo David, il rallentamento dell’economia cinese registrato nel primo trimestre. Un segnale positivo è rappresentato dal fatto che l’attività economica si sta riequilibrando – perdono peso gli investimenti mentre aumentano i consumi – ma la crescita continua ad essere fortemente dipendente dal credito. La scorsa settimana Fitch ha dato voce alle proprie preoccupazioni declassando i titoli di debito cinesi denominati in yuan. A nostro avviso, un’eventuale inasprimento delle condizioni di accesso al credito renderebbe impossibile una forte ripresa dell’economia cinese.

ASPETTI POSITIVI NONOSTANTE TUTTO – Il calo dei prezzi delle materie prime è stato favorito anche da un aumento dell’offerta, e in particolare dalla produzione Usa di gas e petrolio. Un’altra causa potrebbe essere ricercata nel timore di una fine anticipata del QE3 negli Usa ma, come abbiamo spiegato la settimana scorsa, questi timori ci paiono prematuri. L’aspetto positivo del ribasso dei prezzi delle materie prime è l’effetto frenante sull’inflazione che dunque fa salire il potere d’acquisto dei consumatori. Tale processo di aggiustamento dei prezzi rappresenta un importante meccanismo di stabilizzazione dell’economia globale dopo una recessione.

REAZIONE ECCESSIVA SUI MERCATI AL CALO DELL’ORO – Quanto invece al recente crollo delle quotazioni dell’oro, spiega David, esso è riconducibile agli sviluppi della situazione a Cipro: la stima dei costi del salvataggio del paese è notevolmente aumentata arrivando a 23 miliardi di euro e Cipro deve reperire adesso altri 5,5 miliardi eventualmente proprio attraverso la vendita delle riserve auree. “A nostro avviso tuttavia”, segnala l’esperto, “la reazione del mercato a questa notizia è stata eccessiva. La Bce si è dichiarata contraria alla vendita delle riserve di oro cipriote e anche se l’isola vendesse il proprio oro gradualmente, riteniamo che il mercato sarebbe in grado di assorbirlo. Tendiamo ad escludere che gli altri membri dell’area dell’euro venderanno le riserve auree per far fronte ai propri problemi di bilancio e riteniamo che l’oro meriti ancora di essere incluso in un portafoglio diversificato come copertura contro il rischio di eventi estremi”.

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