Il Trust di diritto maltese

Dopo la buona crescita nella domiciliazione dei fondi comuni, retail ed hedge, Bank of Valletta sta puntando a far conoscere meglio le opportunità che Malta offre come giurisdizione presso la quale costituire un Trust, forte di una normativa ad hoc e di costi competitivi. Il Trust in Europa e nel mondo è una struttura molto apprezzata che consente, grazie alla flessibilità di utilizzo cui si presta, di cogliere diversi tipi di benefici.

In Italia non vi è una specifica legge sul Trust, per questo numerosi italiani guardano ad altre giurisdizioni di matrice offshore, sebbene questo comporti parecchi problemi e rischi spesso di compromettere l’efficacia stessa del Trust.

In sintesi il Trust si configura come un rapporto fiduciario in virtù del quale un determinato soggetto (che viene denominato trustee e che ricopre il ruolo di amministratore e gestore del trust) gestisce un patrimonio che gli è stato trasmesso da un altro soggetto (denominato settlor) per uno scopo prestabilito a favore di uno o più beneficiari. Con tale operazione il settlor trasferisce dei beni ad un fiduciario, costituendo quindi un patrimonio separato dal proprio patrimonio personale e garantendo a quei beni conferiti nel Trust una inattaccabilità da parte dei possibili creditori. 

 
Il Trust diviene quindi uno strumento per provvedere alla protezione del patrimonio, pianificazione successoria, tutela dei minori o di portatore di handicap, mantenimento di alti livelli di flessibilità e consolidazione del diritto di proprietà dei propri beni posseduti in vari paesi sotto un’unica giurisdizione, il tutto in un ambiente di totale riservatezza e confidenzialità.

La convenienza nello scegliere Malta come location ideale per la costituzione di un Trust è ben riscontrabile in alcuni elementi particolarmente significativi, in primis l’esistenza di una normativa apposita, modellata sulla base di quella anglosassone, e di un solido sistema di regolamentazione per i soggetti che operano come trustees e per coloro che svolgono attività fiduciarie. 

Vi è inoltre il vantaggio di un sistema di diritto civile con un codice basato sul diritto romano e sul Codice Napoleonico, con forti similitudini al diritto civile italiano

“Il costo per costituire e mantenere un Trust dipende dalla tipologia dei beni che in esso devono essere conferiti e da dove sono ubicati, a chi sono intestati (persone fisiche o società), così come dal valore dei beni. Possiamo dire che per la costituzione di un Trust che non preveda particolari procedure o valutazioni, le commissioni di set up sono di circa 5.000 euro”, spiega l’avvocato Andrew Chetcuti Ganado, a capo della Trustee Services Unit di Bank of Valletta.

Per i costi di gestione e mantenimento si parte da un importo pari allo 0,25% del valore degli asset conferiti nel Trust, ma la cifra varia e può essere definita di comune intesa tra settlor e trustee, a seconda delle caratteristiche dei beni (immobili, fondi, titoli finanziari quotati, conti correnti, gioielli, opere d’arte, partecipazioni societarie, ecc.). Se il valore degli assets è particolarmente significativo, si può anche concordare una cifra forfettaria annuale”, prosegue Ganado. 

Numerose sono anche le differenze del Trust rispetto ad una polizza unit linked personalizzata: quest’ultima infatti può ricevere come conferimento liquidità e fondi, mentre nel Trust può rientrare qualsiasi tipologia di bene. Inoltre il Trust ha una durata fino a 100 anni ed offre la flessibilità di cambiare nel corso del tempo i desideri del settlor, mentre la polizza matura appena la persona assicurata muore”, conclude Ganado.

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