Fondi, Allfunds Bank sceglie Bluerating per classificare i suoi fondi

UNA NUOVA PARTNERSHIP – Allfunds Bank ha raggiunto un accordo di collaborazione con Bluerating per mettere a disposizione dei clienti una nuova metodologia di classificazione del rischio dei prodotti offerti tramite la piattaforma web www.allfundsbank.com. “La decisione è nata dall’analisi delle necessità della clientela, che ci ha portati alla scelta di un nuovo interlocutore per il mercato italiano”, ha spiegato Damian Fraire, global head della Business information research, unità del gruppo dedicata alla raccolta di dati dalle società di gestione e dagli info provider e alla loro veicolazione ai 360 clienti a livello internazionale (banche retail e private, sgr, compagnie di assicurazione, reti di promotori finanziari, fondi pensione ecc.). “Il nostro obiettivo è centralizzare sulla nostra workstation le informazioni di cui i clienti hanno bisogno per poter vendere i fondi”.

LA METODOLOGIA BLUERATING – La metodologia adottata da Bluerating analizza a cadenza mensile l’universo del risparmio gestito tramite un sistema di classificazione standard, che evidenzia per ogni strumento d’investimento le caratteristiche fondamentali come politica di investimento, esposizione valutaria, area geografica di investimento). Sulla base di queste analisi, gli strumenti vengono successivamente suddivisi in categorie omogenee – circa 200 – e valutati con sistemi proprietari al fine dell’attribuzione di rating e score.

L’OFFERTA DI ALLFUNDS – “Noi intermediamo ad oggi oltre 450 case di investimento per 29mila codici isin a livello internazionale: tutta questa mole di dati aveva bisogno di essere classificata e messa a disposizione, a maggior ragione alla luce delle evoluzioni normative (es: adozione dei prospetti Kiid) e delle peculiarità della fiscalita italiana (es: titoli “white list”), ha spiegato da parte sua Cristiano Busnardo, vice direttore generale e responsabile commerciale di Allfunds Bank per l’Italia.

QUATTRO METODOLOGIE DI CLASSIFICAZIONE –  Il sistema di classificazione targato Bluerating andrà ad aggiungersi – integrandoli – ai tre sistemi di rating già utilizzati dalla società nata nel 2000 proprio con lo scopo di aiutare le società finanziarie mondiali ad accedere in maniera più efficiente e sicura al mercato ad architettura aperta dei fondi di investimento: Standard & Poor’s, Citywire e Lipper Leaders from Thomson Reuters. “Ciascuno di questi”, ha spiegato Fraire, “utilizza strategie diverse, ad esempio l’analisi di S&P è prevalentemente di tipo qualitativo, mentre quella di Thomson Reuters si basa su una metodologia di tipo quantitativo, per cui forniscono informazioni tra loro complementari, che possono tornare utili a seconda delle specifiche esigenze di ciascun cliente”.

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