Schroders, gli investitori ritrovano un po’ di fiducia e si buttano sull’azionario

TORNA UN PO’ DI FIDUCIA – Torna a salire la fiducia degli investitori globali – soprattutto quelli asiatici, meno gli europei – che nel corso dell’anno si sposteranno progressivamente dagli investimenti obbligazionari a quelli azionari. A decretarlo è la ricerca Schroders Global Investment Trends Report, condotta su 14.800 individui in 20 Paesi. In particolare, rivela l’indagine, oltre un terzo (38%) degli intervistati prevede di aumentare l’ammontare investito nei prossimi 12 mesi, con un incremento medio del 3% rispetto allo scorso anno. La percentuale d’incremento è maggiore per gli investitori asiatici (5,5%) e minore per quelli europei (1%). In ogni caso quasi la metà (48%) degli investitori si dichiara più ottimista circa le opportunità d’investimento nel 2013 rispetto all’anno scorso, una percentuale più che doppia rispetto a quanti si dicono più pessimisti (18%), con asiatici e statunitensi ancora una volta più fiduciosi di europei e  mediorientali: Italia e Portogallo sono i Paesi in cui gli investitori dichiarano di essere meno fiduciosi in assoluto.

PUNTARE SULL’ASIA/PACIFICO – Quanto alle preferenze geografiche, il 58% del campione ritiene l’Asia/Asia Pacifico l’area con le maggiori opportunità di crescita nel 2013, mentre l’Europa è ancora poco amata. Sul fronte delle asset class ritenute più interessanti per i prossimi 12 mesi si riscontra invece un progressivo spostamento verso l’azionario, con oltre due terzi (68%) degli investitori che pensano d’investire in equity nel corso dell’anno e solo il 25% che intende puntare su strumenti obbligazionari.

L’EUROPA FA ANCORA PAURA – L’interesse per il mercato azionario non si riflette però coerentemente nella propensione al rischio: ipotizzando una suddivisione fra asset a basso, medio e alto rischio, gli intervistati hanno dichiarato di voler frazionare gli investimenti dei prossimi 12 mesi rispettivamente nel 46%, 34% e 20%. L’indagine mette inoltre in luce l’impatto sulla propensione agli investimenti delle mutate condizioni economiche a partire dalla recessione del 2008. Da allora, l’ammontare investito è aumentato solo per il 35% del campione, mentre è diminuito per il 48%. Neanche a dirlo, la preoccupazione maggiore degli investitori per i prossimi 12 mesi è rappresentata dalla crisi del debito in atto nell’Eurozona, citata da quasi la metà del campione (49%). Oltre due quinti degli intervistati (42%) indica anche l’incertezza/instabilità politica mentre il 40% nutre dubbi su una ripresa economica mondiale.

PARLA LUCA TENANI – “Chiaramente  il sentiment a livello globale sta cambiando”, ha commentato Luca Tenani, responsabile distribuzione di Schroders in Italia: “dalla nostra ricerca emerge un ottimismo più diffuso e una maggiore fiducia sulla ripresa economica, sia pure con ritmi diversi a seconda delle aree. Gli investitori sembrano decisi a tornare sul mercato azionario nel corso dell’anno e individuano nell’Asia le migliori opportunità”.

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