Bnp Paribas IP, ora debito piace emergente e in valuta forte

GLI USA E LA FED – I mercati hanno atteso con impazienza l’esito della riunione di politica monetaria della Federal Reserve e le successive dichiarazioni del presidente Ben Bernanke. Il numero uno della Fed, ricorda Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, ha già inciso sul clima di mercato col discorso tenuto il 22 maggio davanti al Congresso degli Usa, quando aveva illustrato ai legislatori gli effetti negativi di un inasprimento monetario prematuro, agiungendo però che la Fed avrebbe potuto ridimensionare il programma di acquisto di attivi finalizzato a mantenere su bassi livelli i tassi d’interesse a lungo termine.

IL RESTO DEL M0NDO – “È interessante notare che – a partire dal 22 di maggio – i mercati azionari europei e quelli dei paesi emergenti hanno perso di più rispetto alle azioni Usa”, ha detto Tardino. “Anche i listini nipponici hanno registrato una correzione, e le perdite sono state accentuate dalle incertezze relative all’impatto del massiccio allentamento quantitativo varato dalla Banca del Giappone. I rendimenti obbligazionari di Stati Uniti e Germania avevano già imboccato una tendenza al rialzo un mese prima del discorso di Bernanke”.

ALLOCAZIONE DEGLI ATTIVI INVARIATA – “Naturalmente, la discussione nell’ambito del nostro team d’investimento si è concentrata sulla Fed e sulle prospettive del programma di allentamento quantitativo. Guardando oltre le recenti turbolenze sui mercati finanziari, al momento riteniamo che le valutazioni siano un argomento convincente a favore delle azioni emergenti, che registrano anche un miglioramento degli utili societari rispetto ai mercati azionari dei paesi avanzati”.

OK LE OBBLIGAZIONI EMERGENTI
– “Nell’ambito del comparto obbligazionario (in sottopeso) privilegiamo il debito dei mercati emergenti denominato in valuta forte. Questa tipologia di titoli è stata penalizzata dalla recente ondata di vendite che ha colpito gli attivi rischiosi, tuttavia a nostro avviso queste dismissioni sono eccessive in particolare alla luce del miglioramento della qualità del credito”.

SOTTOPESATI I BOND SOCIETARI EUROPEI – “Abbiamo optato per un sottopeso delle obbligazioni societarie europee investment-grade ritenendo che siano esposte a vari rischi di ribasso come: declassamento da parte delle agenzie di valutazione, inasprimento delle condizioni di erogazione del credito da parte delle banche, prospettive economiche modeste per l’economia europea e valutazioni relativamente elevate. Deteniamo una posizione neutra nel segmento delle obbligazioni high-yield: la qualità di questi titoli sta complessivamente migliorando ed adesso presentano quotazioni più ragionevoli”.

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