Dargnat (Efama): gli asset manager sono brava gente

NEO PRESIDENTE DI EFAMA – Christian Dargnat (nella foto), chief executive officer di Bnp Paribas Asset Management, ha assunto lo scorso giugno la carica di  presidente di Efama al posto di Claude Kremer (qui la notizia). In un’intervista rilasciata al Financial Times FM, il manager non ha voluto soffermarsi per il momento sulla ristrutturazione in atto all’interno del gruppo francese, alle prese con la riorganizzazione del proprio business relativo ai fondi di investimento. “Non posso parlare della ristrutturazione. Prometto che in una prossima intervista ne parlerò per ore, ma oggi preferisco concentrarmi su altro, in particolare sul mio ruolo alla guida di Efama”, ha detto Dargnat.

LA RIORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS DEI FONDI – La ristrutturazione, ricorda l’Ft, prevede appunto un ripensamento delll’attività dei fondi di investimento del gruppo, che dovrebbe essere ricondotta sotto tre pilatsri principali: retail, istituzionali e mercati emergenti. Una riorganizzazione che dovrà passare attraverso una lunga trattativa con i sindacati, ma che si è resa necessaria dopo che negli ultimi mesi Bnp Paribas Investment Partners, compagnia ombrello a cui fanno capo tutte le unità di fondi del gruppo, ha registrato dati di raccolta deboli rispetto ai competitor. “Se non fossi preoccupato da questo sarei cieco”, ha detto Dargnat. “per questo vogliamo intervenire in tempi brevi. Ma non posso discutere adesso su quali saranno i cambiamenti che apporteremo”.

GLI ASSET MANAGER EUROPEI – Quanto al nuovo ruolo alla guida dell’associazione europea  dei fondi di investimento, Dargnat ha detto di voler dimostrare che “gli asset manager sono brave persone. Siamo investitori a lungo termine e vogliamo che questo messaggio arrivi anche al piccolo risparmiatore. Oggi il mondo ha bisogno di tornare a crescere e per farlo è necessario investire. Ma per investire serve un capitale e per accumulare capitale bisogna risparmiare. Noi siamo qui per aiutare l’economia a ritrovare se stessa”.

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