Bnp Paribas IP: più ottimismo per le azioni europee

BANCHE CENTRALI PROTAGONISTE DELLA SCENA – Questa settimana le banche centrali hanno dominato la scena. La Bce ha allentato i requisiti minimi di garanzia per la concessione di prestiti alle banche, Ben Bernanke – presidente della Federal Reserve – ha ribadito che il ridimensionamento del programma QE dipenderà dall’evoluzione dei dati economici e la People’s Bank of China ha erogato liquidità al sistema bancario. Pertanto, scrive Joost van Leenders, esperto di strategie e allocazione degli investimenti di Bnp Paribas IP, “le condizioni monetarie restano estremamente accomodanti e – a nostro avviso – continuano a sostenere le attività rischiose”.

UNA FASE NEUTRA PER AZIONI E OBBLIGAZIONI – “L’economia della zona euro si sta faticosamente tirando fuori dalla recessione, mentre negli USA si registra una modesta espansione. La crescita in Cina sta ancora rallentando, ma gli altri paesi emergenti paiono vicini al punto di svolta. Secondo le stime prevalenti sui mercati, la crescita dovrebbe migliorare nel corso del secondo semestre. I nostri analisti sono sostanzialmente d’accordo, e ritengono che questa fase del ciclo economico sia neutra per azioni e obbligazioni”.

ALLOCAZIONE DEGLI ATTIVI INVARIATA
– “L’allocazione degli attivi resta pertanto invariata: manteniamo una posizione complessivamente neutra nel comparto azionario, in linea con la nostra valutazione della situazione economica globale. Il miglioramento del ciclo economico in Europa ci induce ad essere più ottimisti per quanto riguarda le azioni del Vecchio continente (che presentano anche multipli interessanti), ma per il momento non ne abbiamo modificato la ponderazione neutra rispetto ai titoli USA. A nostro avviso, le condizioni monetarie e l’abbondante liquidità a livello internazionale sono positive per i mercati azionari, ma le quotazioni elevate limitano il potenziale di rialzo”.

SOVRAPPESARE LE AZIONI – “Manteniamo una posizione sovrappesata nelle azioni emergenti rispetto ai titoli dei paesi avanzati, dato che il differenziale di crescita è abbastanza consistente da giustificare questa scelta. L’inflazione in dieci importanti paesi emergenti è restata stabile per oltre un anno, e i timori di pressioni rialziste sui salari paiono eccessivi. I profitti societari nei paesi emergenti hanno superato il punto di svolta, riprendendo a crescere su percentuali convergenti con quelle dei paesi avanzati (che stanno ancora rallentando). A nostro avviso, i mercati emergenti presentano valutazioni favorevoli”.

DEBITO EMERGENTE IN VALUTA FORTE – “Il gestore privilegia il debito emergente denominato in valuta forte. Secondo le nostre valutazioni, infatti, la recente ondata di vendite che ha colpito gli attivi rischiosi è stata immotivata, soprattutto tenendo conto della tendenza al miglioramento della qualità creditizia di questi titoli”.

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