Bill Gross sfodera l’arma della scelta per vincere la guerra dei bond

LA BATTAGLIA DELLA SOMME Bill Gross va all’attacco per difendere i bond dall’avvento di una nuova era di dominio da parte di asset alternativi. Il gestore del fondo obbligazionario Pimco Total Return, con asset per 267 miliardi di dollari, ha citato la battaglia della Somme – andata in scena durante la prima guerra mondiale – nell’apertura della sua nota agli investitori del mese di agosto.  “Ora che i bond hanno sofferto negli ultimi mesi una sconfitta simile a quella subìta dagli alleati nella battaglia della Somme, gli investitori in fixed income sono molto preoccupati”, ha osservato Gross. “Con yield bassi e indici obbligazionari che hanno registrato ritorni negativi del 3-4% negli ultimi due mesi, gli investitori si domandano se le obbligazioni si siano fatte da parte per lasciare spazio agli asset alternativi di una nuova era”.

I BOND POSSONO VINCERE LA GUERRA-  Ma nonostante le critiche ricevute per la sua strategia, Gross rimane convinto che per i bond ci sia una possibilità di “vincere la guerra”. “Tutti gli strumenti di investimento, obbligazioni incluse, sono dotati di armi moderne che possono essere utilizzate per difendersi contro tassi di interesse elevati: armi che non necessariamente vedono crollare il proprio prezzo parallelamente all’aumentare degli yield. Queste armi possono essere categorizzate come ‘carry’”. E tutti i bond, sostiene Gross, sono dotati di carry nelle seguenti forme: rischio di maturità, rischio di credito, rischio di volatilità, rischio di valuta. La domanda è: quanto carry dovrebbe detenere un portfolio manager per i suoi clienti?  “Con la recessione che attanaglia le economie sviluppate e in via di sviluppo, e gli yield vicini allo zero, credo che sia necessario detenere meno carry di un tempo. Mentre in prospettive mediocri i portafogli dovrebbero essere sovrappesati sul carry e, in tempi particolarmente favorevoli dovrebbero invece essere nuovamente sottopesati. Se terremo a mente questo concetto, avremo successo”.

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