Invesco: parla D’Acunti, il manager che ha la vendita nel sangue

 BLUERATING ha voluto intervistare Giuliano D’Acunti, il manager che da meno di un mese è diventato il nuovo head of sales per l’Italia di Invesco.

Con il recente cambio di poltrone di Trezzi e con il suo, in Invesco si annuncia una stagione di novità. Ce le vuole spiegare?
La mia nuova funzione prevede la piena responsabilità su tutta l’attività di definizione delle strategie commerciali, nonché di relazione e supporto della clientela di Invesco in Italia. Nel contempo, manterrò il ruolo di responsabile distribuzione retail. Contestualmente alla mia nuova carica è stato istituito un Comitato commerciale europeo, fortemente voluto da Sergio Trezzi, capo del business di Invesco in Europa e country head per l’Italia, con l’obiettivo di condividere tra i diversi Paesi i trend di mercato e i migliori progetti realizzati nei singoli mercati locali, ma soprattutto lavorare a strategie di lungo periodo capaci di contribuire ad accrescere ulteriormente la posizione di Invesco sul mercato europeo.

Quali le vostre strategie?
In Italia, la nostra strategia commerciale rimane decisamente focalizzata su due filoni. Il primo è quello della ricerca dell’income, sia in termini di strategie di portafoglio sia per mezzo di prodotti che generano reddito. In questo ambito, la nostra gamma di fondi a distribuzione delle cedole continua a rappresentare un ottimo punto di riferimento per la clientela italiana. Ora, con le cedole dei titoli governativi e corporate ridotte rispetto al passato, il focus è sui prodotti high yield ed emerging markets, che possono offrire cedole/dividendi più interessanti, mantenendo sempre la massima attenzione a non inseguire solo il rendimento ma anche la qualità dell’emittente. L’altra strategia per noi centrale è quella relativa al multi asset, che permette di delegare al gestore le decisioni di sovrappeso e sottopeso sulle differenti asset class, ponedo particolare attenzione alla gestione del rischio. Oggi investire nell’equity rappresenta un’interessante opportunità di profitto, ma la complessità e la volatilità dei mercati generano timore negli investitori italiani, che sono restii a riallocare i propri investimenti. La soluzione multi asset permette di superare l’ostacolo e di fornire risposte convincenti in termini di rapporto rischio / rendimento. Convinti che questo sarà il trend dominante per un lungo periodo, a breve metteremo a disposizione della nostra clientela in Italia nuove soluzioni multi-asset lanciate da Invesco nei passati mesi in Usa e Regno Unito, analogamente a quanto fatto con Ibra (Invesco Balanced Risk Allocation), lanciato 4 anni fa in Italia.

Chi sono i vostri clienti?
Invesco è una delle poche case di investimento che dispone una gamma completa di strumenti finanziari. sia fondi sia Etf, altamente complementari nella costruzioend el portafoglio di un investitore, sia esso istituzionale che privati. Sul segmento retail, che rappresenta il nostro target primario, in questi anni abbiamo investito molto, anche in risposta alle precise richieste proveniente dalle reti di distribuzione: a)continua innovazione di prodotto b)servizio altamente qualificato e c)attività di comunicazione e informazione costante in grado di supportarli nella relazione quotidiana con il cliente.

Come sta andando l’Italia?
La crescita di Invesco sul mercato italiano rimane in trend positivo, e i dati di raccolta conseguiti dimostrano una costanza importante nel corso del tempo che ci permette di restare al top della classifica dell’industria. Abbiamo chiuso il 2012 con una raccolta di 2,106 miliardi di euro, mentre solo a maggio Invesco ha registrato una raccolta netta di 440,5 mln euro, con masse in gestione che superano gli 8 miliardi. Pertanto l’obiettivo è di continuare a crescere e consolidare la presenza di Invesco in Italia.

A livello di soluzioni di portafoglio, qual è la vostra visione per i prossimi 6-12 mesi?
Per un orizzonte temporale tanto stringente riteniamo che soltanto gli euro corporate bond possano candidarsi a offrire un buon rapporto rischio/rendimento alla luce della correzione del mercato sottostante. Se, invece, l’intervallo di tempo diventa di almeno tre anni, siamo convinti che interessanti opportunità possano venire da un mix tra fondi obbligazionari dei Paesi emergenti legati alle valute e dagli Emerging markets corporate bond. Per quanto riguarda l’equity, sono orami due anni che suggeriamo di sovrappesare le azioni, nello specifico sul mercato europeo, in portafoglio. Poi però occorre fare i conti con la predisposizione al rischio degli investitori: in quest’ottica una soluzione che può rappresentare un giusto compromesso, oltre ai già citati multi asset, è la formula dei piani di accumulo (pac), che consente di aggregare quote nel medio lungo termine diluendo i rischi e di dare orizzonte temporale all’investimento finanziario.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!