Allianz GI: l’Europa fa piccoli passi ma nella giusta direzione

EUROPA IN PRIMA PAGINA – “L’Europa sta progressivamente conquistando le prime pagine dei media per i progressi, anche se lenti, mostrati su diversi fronti. La ripresa è in arrivo“. Lo scrive in una nota Neil Dwane, cio equity Europe di Allianz Global Investors. “L’Unione europea ha deciso di allentare la morsa dell’austerità, sia presente che futura, una mossa che ha stemperato le tensioni politiche in vista delle elezioni tedesche di settembre. Ecco perché è lecito attendersi con maggiori probabilità un tasso crescita economica meno negativo, anche se non necessariamente positivo”.

RIFORME ECONOMICHE – A differenza dei grandi temi protagonisti del periodo, l’Europa gode di una certa tranquillità politica, persino nell’ambito del delicato equilibrio della coalizione di governo italiana. Questo, in sostanza, è quanto sostiene l’esperto. “Mentre la maggior parte dei Paesi deve ancora mettere in atto riforme economiche radicali, a nostro avviso in Europa è stato fatto a sufficienza per stabilizzare gli attuali deficit dei bilanci statali e procedere verso una rinnovata competitività del mercato del lavoro”.

IL CONFRONTO CON USA E GIAPPONE – “Tutto questo succede proprio mentre le altre due principali monete mondiali, il dollaro statunitense e lo yen, vengono intenzionalmente svalutate da manovre di alleggerimento quantitativo per un importo di 80 miliardi di dollari negli Stati Uniti e di 70 miliardi di dollari in Giappone“, conclude l’esperto. “Se tutto questo da un lato determina un euro più forte, dall’altro rappresenta anche una ‘bacchettata’ per le riforme”.

LA CRESCITA ECONOMICA
– Insomma, “guardando alla crescita economica della prima metà del 2013, riscontriamo un minore aumento rispetto alle attese. I progressi arriveranno probabilmente in maniera più contenuta e più lenta. L’Europa sta comunque compiendo i suoi passi, anche se piccoli, nella giusta direzione, cercando di affrontare i suoi problemi con soluzioni reali piuttosto che affidarsi alla financial repression e all’inflazionistica operazione di emissione di moneta”, conclude Dwane.

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