Assogestioni, Siniscalco: la corsa del risparmio gestito è un’occasione per rilanciare l’economia

UNA SITUAZIONE PARADOSSALE – In un’Italia in recessione, il risparmio gestito continua ad andare a gonfie vele, come dimostrano i dati Assogestioni di luglio diffusi ieri (qui la notizia). “E’ una situazione almeno in apparenza paradossale”, ha commentato il presidente dell’associazione, Domenico Siniscalco, in un’intervista al Corriere della Sera.

IL 25% DELLA POPOLAZIONE HA IN MANO IL 75% DEL PATRIMONIO – Dare risposte certe a questo fenomeno è difficile, ma “alcune riflessioni si possono fare”, ha proseguito: “Punto di partenza è che in Italia il 25% dei risparmiatori detiene il 75% del patrimonio”. Ed evidentemente “questo 25% è uscito indenne dalla crisi”. Non si tratta comunque di patrimoni elevatissimi, ha tenuto a precisare Siniscalco, ma di soggetti che hanno da investire una somma “tra i 50 e i 100 milioni di euro”.

ALTRI MOTIVI PER QUESTO SUCCESSO – Ma le spiegazioni non si fermano qui: al buon andamento del risparmio gestito in Italia contribuiscono anche “il crollo dei rendimenti dei conti correnti tradizionali, l’interesse delle banche a puntare sui fondi perché i margini di intermediazioni dell’attività tradizionale sono molto bassi e i prodotti di qualità prosti dalle società dell’asset management”, ha evidenziato il presidente di Assogestioni.

UNA LEVA PER RILANCIARE L’ECONOMIA – Insomma, il settore del risparmio sta vivendo in Italia una nuova età dell’oro e non sembrano profilarsi all’orizzonte segnali di un’imminente inversione di tendenza. La sfida dunque è ora quella di “cogliere l’attimo utilizzando il risparmio gestito come leva per rilanciare l’economia del Paese, attraverso strumenti nuovi come mini bond, o tramite incentivi alle forme di risparmio a lungio termine anche attraverso agevolazioni fiscali”, ha concluso Siniscalco.

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