Bnp Paribas IP, c’è un pessimismo eccessivo sui mercati emergenti

RESPONSABILI DEGLI ACQUISTI USA: PIÙ OTTIMISMO – L’indice Ism per il settore manifatturiero ha registrato un lieve progresso in agosto, smentendo le attese dei mercati che ne prevedevano la flessione, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, nella strategia settimanale diffusa dalla società. In base ai dati degli ultimi 50 anni, l’attuale livello dell’indice segnala una crescita di quasi il 4% del Pil su base annua. Tale dato, tuttavia, pare improbabile, malgrado l’ottimo andamento delle componenti di questo indicatore. La componente che misura gli ordinativi in arrivo dal mercato interno è balzata al livello più alto da oltre due anni a questa parte, ed anche la componente relativa alle esportazioni è salita. Ad ogni modo, questo rialzo rappresenta una notizia positiva dopo il recente peggioramento dei dati economici. Pare ancora che gli investimenti societari nel terzo trimestre siano partiti a ritmo più lento, ma potrebbero migliorare verso la fine dell’anno. I dati relativi ai consumi sono risultati negativi: ciò non deve sorprendere dato che la crescita dei consumi si è attestata su ritmi più elevati rispetto all’incremento dei redditi negli ultimi 12 mesi. Malgrado il miglioramento del tasso di risparmio e dei bilanci domestici, non riteniamo che le famiglie Usa stiano per iniziare una nuova fase di indebitamento. La fiducia dei consumatori permane abbastanza debole, e una modesta crescita dei consumi resta lo scenario più probabile.

ZONA EURO IN MIGLIORAMENTO – Il dato finale del Pmi manifatturiero dell’Eurozona è risultato lievemente superiore alla stima rapida e i dati relativi ai singoli Paesi si sono rivelati incoraggianti. Il settore industriale dei Paesi Bassi sta crescendo al ritmo più rapido tra i maggiori Paesi dell’area dell’euro. Tuttavia, questo dato dovrebbe essere interpretato con prudenza dopo le flessioni registrate quest’anno per ogni mese sino a giugno. L’Economic Sentiment Index ha fatto segnare invece l’incremento mensile più consistente dall’agosto 2009 ed è in rialzo per il quarto mese consecutivo. I miglioramenti riguardano tutta l’area dell’euro, ovvero sia i Paesi forti che quelli “periferici”. La crescita del credito sta migliorando ma è ancora debole, e i depositi bancari tendono a salire sia nei Paesi forti che in quelli “periferici”. I tassi sui prestiti sono ancora più elevati nei Paesi periferici rispetto quelli cosiddetti core, ma la differenza si è ridotta. Inoltre, l’inasprimento delle condizioni sui prestiti alle famiglie e alle imprese ha rallentato. Il ciclo del credito di solito registra un ritardo rispetto al ciclo economico e, dato che le imprese dispongono di ingenti riserve di liquidità, è possibile che la ripresa non venga accompagnata da un aumento dell’attività creditizia delle banche. Tuttavia, dato che alcuni istituti devono fare i conti con un inasprimento delle normative e dei requisiti patrimoniali, un’offerta di credito relativamente rigida potrebbe ancora penalizzare la crescita.

MERCATI EMERGENTI: PESSIMISMO ECCESSIVO – Negli ultimi tempi, gli investitori hanno avuto una percezione decisamente negativa dei Paesi emergenti. Tale andamento è riconducibile al fatto che le azioni di questi mercati hanno perso il 10,9% quest’anno, mentre i listini dei Paesi avanzati hanno guadagnato l’11,7% (entrambi in euro). Pare che le notizie dei media siano divenute ancora più negative in agosto, malgrado le azioni emergenti siano scese solo dell’1,3%, mentre gli indici dei Paesi avanzati abbiano perso l’1,7%. A nostro avviso, questo pessimismo è esagerato. Gli indici PMI relativi al settore manifatturiero sono saliti praticamente ovunque, e secondo i nostri esperti ciò potrebbe indicare che le economie emergenti stanno frenando a ritmo più blando o persino che la crescita ha iniziato ad accelerare. Le azioni emergenti al momento paiono relativamente economiche e le valute locali in media sono sottovalutate, pertanto abbiamo assunto una posizione sovraponderata in questo segmento del mercato.

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