Dexia Asset Management è di nuovo prudente sull’Italia

IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO – Dopo il picco di volatilità registrato nel secondo trimestre, il mercato obbligazionario ha vissuto un’estate tranquilla. Tuttavia, settembre sarà un mese assai importante per l’evoluzione dei mercati. Dopo la decisione della Banca centrale europea di mantenere invariato il tasso di interesse allo 0,5%, nelle prossime settimane ci saranno il Fomc della Federal Reserve e le elezioni tedesche. Inoltre, la fine del mese segna la scadenza del termine per trovare una soluzione sul debito Usa. Ma soprattutto, l’attenzione sarà concentrata sula dichiarazione della Fed sul futuro del quantitative easing. Così sintetizza gli elementi chiave di settembre nella sua nota sul mercato obbligazionario Ken Van Weyenberg, investment specialist di Dexia Asset Management.

I PAESI PERIFERICI
– Stante questo scenario, Dexia AM evidenzia innanzitutto un atteggiamento cauto sui Paesi periferici. La prospettiva presentata dalla Banca centrale europea in merito alla politica monetaria ha dato una sferzata al mercato e dovrebbe mantenere i tassi sotto controllo per un certo periodo, contribuendo quindi a sostenere il debito dei Paesi periferici. In questo contesto, le obbligazioni governative italiane sono tra i titoli favoriti grazie ad avanzo primario, debito privato contenuto e positiva riforma delle pensioni. Per motivi tattici, Dexia Asset Management ha però deciso di tornare a un posizionamento neutro sull’Italia dopo l’orientamento positivo adottato in precedenza. Prudenza su Spagna e sottopeso del Portogallo a causa dei problemi che dovrà affrontare in relazione al rifinanziamento nel 2014.

I CORPORATE BOND
– Inoltre, il terzo trimestre sarà meno positivo per le obbligazioni corporate sulla scia del rischio tra l’altro per il quantitative easing americano. Pur mantenendo un atteggiamento costruttivo, stiamo riducendo la nostra esposizione considerato che gli spread creditizi hanno quasi toccato il fondo. Poi c’è l’appeal dell’high yield: il segmento è ancora sostenuto da fondamentali sani e da tassi di default inferiori alla media storica. Sui mercati primari c’è una costante domanda di nuove emissioni poiché gli investitori sono alla ricerca di rendimenti dato l’attuale clima di bassi tassi. Infine, nonostante la sovraperformance rispetto ad altri segmenti obbligazionari, anche i bond convertibili hanno sofferto delle tensioni sui mercati obbligazionari negli ultimi mesi. Soprattutto a giugno, quando il segmento ha risentito della caduta dei mercati azionari, dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’allargarsi degli spread creditizi. Questi due ultimi fattori potrebbero però condurre a una ripresa del mercato primario nei prossimi mesi e, di conseguenza, riportare le valutazioni a livelli più attraenti.

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