Carmignac Gestion: i mercati emergenti restano interessanti

LA CORSA DEGLI EMERGENTI CONTINUERA’ – La preannunciata riduzione dell’apporto di liquidità da parte della Federal Reserve statunitense “costituisce un evento rilevante per i mercati” emergenti “che, fino ad ora, ne avevano beneficiato”. Lo ricorda stamane una nota di Carmignac Gestion aggiungendo che “nel mondo emergente” questo evento “si unisce all’impatto del rallentamento della congiuntura cinese” portando ad una “doppia penalizzazione”. Il 2013, tuttavia, non è il 1997 secondo gli esperti francesi, dato che “sebbene i mercati abbiano buoni motivi di mantenersi nervosi sul breve termine, il mondo emergente si presenta oggi fondamentalmente molto più robusto e diversificato rispetto a quindici anni fa”.

NON FIDARSI DELLE CORREZIONI ECCESSIVE – Quando a prevalere “sono i timori e le prospettive di una liquidità meno abbondante, i mercati tendono a sfidare i fondamentali di lungo termine. È quindi bene non fidarsi delle correzioni eccessive che potrebbero ancora verificarsi nell’universo emergente”, in particolare in paesi come India o Turchia. Il fattore fondamentale non riguarda infatti lo stato delle finanze dei paesi emergenti, bensì la loro crescita, con uno scenario “costituito dal rallentamento dell’universo sviluppato e dal riequilibrio dell’economia cinese”. Insomma, inutile farsi illusioni: “il vincolo di riduzione del debito consentirà all’Occidente solo una modesta ripresa e il riequilibrio dell’economia cinese, che si aggiunge al risanamento dei canali di finanziamento, comportano (in base alle nostre analisi) un ritmo di crescita reale per la Cina ormai sicuramente inferiore al 7,5% delle statistiche ufficiali”. Sarà tuttavia necessario essere selettivi sia in campo valutario, sia obbligazionario e azionario.

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