Bnp Paribas IP, ecco la strategia settimanale dopo le mosse della Fed

LE MOSSE DELLA FED – La Federal Reserve ha sorpreso i mercati, mantenendo invariato l’importo mensile destinato all’acquisto di attivi nell’ambito del QE3. “L’analisi degli ultimi dati relativi all’economia Usa”, ricorda Laura Tardino – strategist di Bnp Paribas IP – nella sua strategia settimanale, “ci dice che la banca centrale non deve avere troppa fretta nel ridimensionare il programma destinato a stimolare crescita ed occupazione. Infatti, l’attività economica è risultata modesta e l’inflazione è relativamente bassa. Inoltre, il recente rialzo dei rendimenti obbligazionari Usa e dei tassi ipotecari ha già inasprito le condizioni creditizie”.  “La Fed ha comunicato di ritenere poco probabile un’accelerazione della crescita senza l’attuale livello di sostegno all’economia nazionale. Il presidente della Fed – Bernanke – ha rilevato che a causa della bassa partecipazione al mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione – negli ultimi tempi al 7,3% – sottostimava la capacità produttiva inutilizzata (malgrado anche il tasso di partecipazione mostrasse un calo strutturale). Bernanke ha ribadito che l’inasprimento delle condizioni monetarie e della pressione fiscale rappresentavano dei rischi per l’economia, ma che era stato abbastanza coerente iniziare parlare del cosiddetto “tapering” (ovvero del piano di ritiro graduale degli stimoli) già nei mesi di maggio e giugno”.

IL RECENTE RIALZO AZIONARIO CONTINUERA’? – “I mercati hanno accolto con favore la decisione della Federal Reserve: l’indice azionario S&P500 è balzato al massimo storico, mentre i rendimenti sui titoli di stato decennali Usa sono scesi.  Secondo i nostri esperti, tali andamenti ribadiscono che un eventuale rialzo dei tassi non arriverà in tempi rapidi. Per quanto riguarda le azioni, riteniamo che la politica monetaria continui a sostenere i mercati e che ciò non dipende solo dall’allentamento quantitativo della Federal Reserve. Tuttavia, i nostri analisti reputano che le azioni Usa siano sopravvalutate e che ciò ne limiti il potenziale di rialzo”.  In una prospettiva di breve periodo, continua l’esperta, “siamo abbastanza scettici sul proseguimento del recente rialzo azionario. Le prospettive di crescita sono in miglioramento, ma riteniamo che tale tendenza sia già stata scontata dal mercato”. In base alle nostre analisi invece, il pessimismo relativo ai Paesi emergenti non è motivato, mentre i multipli di mercato paiono interessanti.

I RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI SALIRANNO ANCORA? – Quanto ai rendimenti del debito sovrano, questi “dovrebbero salire in un contesto globale in miglioramento, tuttavia prevediamo che tale tendenza sarà graduale e che avrà inizio nel 2014 piuttosto che nella parte finale di quest’anno. Alla luce delle attuali prospettive in materia di crescita, inflazione, tassi ufficiali e situazione di bilancio, riteniamo che i rendimenti offerti da Stati Uniti e Germania siano troppo elevati. Le curve dei tassi sono abbastanza ripide e ciò rende le obbligazioni più interessanti in termini di carry. Tuttavia, a nostro avviso l’incertezza è troppo forte per assumere posizioni direzionali in termini di duration”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!