Fondi, da Assogestioni il rischio di un codice “flop”

UN CODICE PER GLI ISTITUZIONALI – Un codice tutto nuovo per gli investitori istituzionali, con sei principi elaborati da Efama che saranno obbligatori e l’adozione delle raccomandazioni che invece risulterà volontaria. Ma con il rischio di ritrovarsi alla fine con un sistema di regole debole. Secondo quanto riporta il settimanale Affari&Finanza, in un documento in discussione il 26 settembre Assogestioni indicherà le nuove regole di comportamento per i gestori: lo farà nella riunione del comitato di corporate governance. Il primo ottobre, poi, il comitato direttivo approverà il codice per gli investitori istituzionali.

MA LA PREMESSA SEMBRA RISCHIOSA
– In realtà, spiega Affari&Finanza, si è scelto di adottare un codice già esistente – elaborato nel 2009 da Efama, l’associazione europea che riunisce le Assogestioni del Vecchio Continente – e che si compone di sei principi e di altrettante raccomandazioni di best practice. Tema: come far valere i diritti degli investitori nelle società in cui si hanno partecipazioni. Un passo importante ma che, secondo Affari&Finanza, rischia di venire in parte vanificato. Il compromesso che pare sia stato scelto consisterebbe infatti nel recepire solo i sei principi obbligatori, lasciando gli associati liberi di adottare in tutto o in parte le raccomandazioni. Ma così è come una bella cornice senza quadro, commenta il settimanale del gruppo L’Espresso.

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