Swiss & Global: strategie flessibili nei mercati obbligazionari

INCONTRO SWISS & GLOBAL – Mentre si cerca di indovinare quando partirà l’ormai più che dibattutto “tapering”, ovvero il graduale ritiro della liquidità del mercato sul fronte statunitense, con i mercati di oggi si tratta di governare l’incertezza. Ecco che ha preso avvio a Milano, dalla Fondazione Riccardo Catella, il secondo round dello Swiss & Global L@B 2013. E il titolo è proprio in linea coi tempi: “Nella trappola del ‘tapering’: governare l’incertezza oltre il breve termine”. L’obiettivo è analizzare in dettaglio le fonti di incertezza, cercando di disporre nel modo migliore le tessere del mosaico finanziario globale, distinguendo la tattica del breve termine dalle strategie di lungo termine. Per arrivare a scoprire che governare l’incertezza è possibile.

LA “SHAMPOO ECONOMY” – Così Carlo Benetti, responsabile del market research & business innovation in Swiss & Global AM sgr si chiede se sia arrivato il tempo di dire addio alla cosiddetta “shampoo economy”. L’espressione in oggetto si deve a Jared Bernstein, uno dei consiglieri economici della Casa Bianca e fa riferimento a un’economia che vede nascere la bolla, la sua esplosione, le banche centrali e l’intervento dei governi. Basta ricordarsi delle parole del presidente degli Stati Uniti Obama quando ha detto, nell’agosto scorso: “We have to turn the page on the bubble-and-burst mentality that created this mess”. Così, analizzando lo scenario finanziario ed economico, Benetti ha affrontato la possibile risposta a due domande che stanno preoccupando gli investitori, i cui investimenti mobiliari sono nella gran parte concentrati nei mercati obbligazionari: cosa accadrà ai mercati obbligazionari una volta che la Fed dato avvio al “tapering”, cioè alla diminuzione del programma di acquisti mensili di titoli, e cosa sta accadendo alle economie emergenti, sulle quali gli investitori sono stati da anni invitati a investire?

MOMENTO VOLATILE – “L’annuncio della Fed del 18 settembre, con il quale è stata rinviata l’adozione del ‘tapering’ mostra quanto sia difficile per le banche centrali la strategia di uscita dalle politiche ultra espansive, e sicuramente la exit strategy durerà anni. Le economie emergenti sono tornate al traino delle economie avanzate ma non sono cambiate le loro prospettive di lungo termine: la stabilità finanziaria e le dotazioni di liquidità fanno di molte economie emergenti un luogo di investimento ben diverso da quello degli anni ’80 o ’90. In uno scenario così complesso e mutevole gli investitori devono accettare di convivere con la volatilità, accettare un maggior grado di rischio e allungare i traguardi temporali degli investimenti. Per coloro che non se la sentono di incrementare la componente azionaria nel proprio portafoglio si raccomandano strategie flessibili nei mercati obbligazionari”.

STRATEGIE DI INVESTIMENTO
– I tempi sono duri, insomma, per i fondi obbligazionari tradizionali. La grande incertezza nel mercato obbligazionario riguarda la politica monetaria americana (Federal Reserve) e il futuro livello dei tassi Usa: il livello dei rendimenti americani condiziona il livello dei rendimenti delle obbligazioni di tutto il mondo e questa incertezza tiene in ostaggio i mercati del fixed income. “Selettività e gestione attiva sono le parole chiave per un investitore obbligazionario che non voglia essere travolto dalle probabili perdite una volta che i tassi cominceranno a salire e che deve familiarizzare con l’idea che quando la Federal Reserve modifica la sua politica nessun luogo è sicuro”, commenta Tim Haywood, co-lead portfolio manager delle strategie absolute return dei fondi Julius Baer. E conclude: “Non esistono più singole asset class che offrano riparo ma esistono piuttosto strategie di investimento che, con approccio a ritorno assoluto offrono protezione. Alternative all’investimento obbligazionario tradizionale”.

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