Anima: la ripresa spingerà le azioni fino al 2014

LA VISIONE SULL’EUROPAArmando Carcaterra, direttore investimenti di Anima sgr, conferma la sua idea positiva sui mercati azionari per la chiusura dell’anno e per il 2014, forte di una ripresa generalizzata che in Europa comincia a essere più evidente. Anima sgr ritiene che per i prossimi mesi dovrebbero essere ancora favorite le asset class più rischiose. A livello geografico la prima preferenza resta per l’eurozona e all’interno di questa per i listini periferici. Per quanto riguarda il posizionamento dei fondi azionari Europa, a livello settoriale viene mantenuto il sovrappeso sui finanziari, considerato il miglioramento degli indicatori macroeconomici. Inoltre, è visto positivamente il comparto degli industriali/ciclici, grazie all’inversione di tendenza dell’economia europea. Ancora, la visione è positiva sul settore telecomunicazioni, che va verso un maggiore consolidamento, e di sottopeso sul comparto dei consumi non discrezionali, per l’aumento dei tassi di interesse e la svalutazione delle valute nei Paesi emergenti.

LA “TERZA FRECCIA” GIAPPONESE
– Visione positiva anche sul Giappone: malgrado l’importante iniziale fase di recupero del mercato e dopo l’attuale fase di consolidamento, il listino giapponese può esprimere rendimenti interessanti anche grazie alle prossime mosse del governo, vale a dire la cosiddetta “terza freccia” del piano del primo ministro giapponese Shinzo Abe e della banca centrale del Giappone. Neutrale la posizione su Wall Street, con l’indice S&P 500 che ha raggiunto nuovi massimi storici, per motivi legati all’approvazione dell’innalzamento del “debt ceiling” negli Stati Uniti, in mancanza del quale si rischierebbe il default tecnico.

IL MERCATO ITALIANO – Il giudizio sul mercato azionario italiano rimane positivo. I dati macro degli ultimi mesi rafforzano la convinzione che sia in corso una fase di stabilizzazione, che se accompagnata da una riduzione della restrizione fiscale potrebbe riattivare la domanda interna favorendo quei settori particolarmente penalizzati negli ultimi anni dal contesto recessivo. Il mercato italiano ha margini di apprezzamento (valutazioni attraenti e stabilizzazione degli spread) e l’anno si potrà chiudere su livelli di indice superiori a quelli attuali, a condizione che però si mantenga la stabilità di governo.

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