Direttiva Aifm, via libera dal consiglio dei ministri

ACCOLTE MOLTE PROPOSTE DI ASSOGESTIONI – Il consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Aifm, accogliendo molte delle istanze presentate da Assogestioni. Lo fa sapere la stessa associazione sul suo sito web. In particolare, lo schema di decreto, che dovrà ora passare al vaglio delle commissioni parlamentari (in particolare le commissioni Finanze di Camera e Senato e le rispettive commissioni Affari Europei) chiamate a formulare pareri di competenza, condivide la proposta della Task Force Aifmd di Assogestioni.

LE INDICAZIONI DELLA TASK FORCE
– La proposta, in particolare, prevede: di riconoscere un adeguato regime transitorio per l’adeguamento delle sgr “di promozione” al nuovo quadro normativo; di salvaguardare, per gli oicr armonizzati, il modello nazionale che consente alla sgr di “affidare” al depositario il calcolo del nav; di rendere autonoma la prestazione del servizio di ricezione e trasmissione di ordini rispetto alla prestazione del servizio di gestione di portafogli; di introdurre il nuovo veicolo d’investimento, le sicaf; di prevedere una definizione di “Fia italiano riservato” allargata che comprende cioè non solo gli investitori professionali ai sensi della Mifid, ma anche altre categorie di investitori che verranno individuate dal Mef con proprio regolamento; per le sgr che gestiscono Fia italiani prima del 22 luglio 2013, di poter usufruire di un anno di tempo (ovvero fino a luglio 2014) per adottare tutte le misure necessarie per rispettare le disposizioni di recepimento della direttiva Aifm.

NORME DI NATURA FISCALE
– L’associazione ricorda inoltre che lo schema di decreto legislativo recante norme di attuazione della direttiva 2011/61/UE sui gestori di fondi di investimento alternativi, redatto conformemente ai criteri di delega presenti nella legge di delegazione europea 2013, legge 6 agosto 2013, numero 96, articolo 12, entrata in vigore il 4 settembre 2013, oltre a prevedere modifiche al Tuf e al decreto legislativo 252/2005, contiene norme di natura fiscale.

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