Bnp Paribas IP, la fiducia sta migliorando anche nell’area Euro

FED, VIA AL TAPERING – In maniera abbastanza inattesa, la Federal Reserve ha annunciato l’inizio del ritiro degli stimoli monetari all’economia. I mercati, almeno in un primo momento, hanno accolto favorevolmente la decisione, che arriva dopo mesi di nervosismo per l’attesa di un graduale ridimensionamento del QE. Il clima di mercato, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, è stato invece sorretto dalla pubblicazione di dati economici in gran parte positivi, non solo negli Usa, ma anche in Giappone. “I nostri esperti avevano previsto che i mercati azionari sarebbero stati in grado di reggere ad una limatura degli stimoli monetari, in particolare alla luce del probabile incremento dei profitti societari che dovrebbe trainare i mercati nel 2014. Ad ogni modo, in attesa della decisione della Federal Reserve non avevamo modificato l’allocazione degli attivi”. La banca centrale Usa, continua Tardino, ridurrà gli acquisti di attivi di 10 miliardi di dollari, equamente distribuiti tra Treasury e di titoli garantiti da ipoteche (MBS). Pertanto il mese prossimo la Federal Reserve acquisterà 35 miliardi di MBS e 40miliardi di Treasury. Il presidente della Fed, Bernanke, ha dichiarato che il ritiro degli stimoli procederà gradualmente nel corso del 2014, ma che in ultima istanza il ritmo della riduzione dipenderà dai dati macroeconomici. La banca centrale sta continuando a stimolare l’economia e il progressivo miglioramento della crescita dovrebbe evitare un ulteriore calo dell’inflazione.

ECONOMIA USA: SI RAFFORZA LA DINAMICA DELLA RIPRESA – Benché la fiducia dei consumatori sia ancora relativamente debole su base storica, le vendite al dettaglio in ottobre e in novembre sono risultate vivaci. È probabile che la crescita dei consumi abbia registrato nell’ultimo trimestre di quest’anno, l’incremento più consistente dal quarto trimestre del 2010. Le recenti turbolenze che negli ultimi tempi hanno offuscato la fiducia dei consumatori si sono attenuate, con la sola eccezione del conflitto politico sulla necessità di un innalzamento del limite massimo del debito pubblico. Su questo tema, i Repubblicani sembrano preparare un’altra battaglia con i Democratici. “In base alle nostre stime”, spiega l’esperta di Bnp Paribas IP, “il ritmo recente tenuto dai consumi non è sostenibile nel lungo periodo. L’incremento dei redditi è stato modesto, ma grazie al miglioramento del mercato del lavoro e alla ripresa del settore immobiliare pare poco probabile che la fiducia dei consumatori possa precipitare bruscamente. Per quanto riguarda il mercato dell’edilizia residenziale, c’è da registrare il rafforzamento della fiducia delle imprese edili”.

ZONA EURO: UNA RIPRESA AL TRAINO DELL’EXPORT? – Il ciclo economico nell’area dell’euro tradizionalmente registra un ritardo rispetto a quello degli USA e le fasi di ripresa tendono ad essere trainate dalla esportazioni. In ottobre, l’eccedenza della bilancia commerciale si è accentuata, ma sinora a causa del rafforzamento dell’euro e della crescita fiacca a livello mondiale l’export ha registrato solo un lieve incremento mentre le importazioni sono crollate. Secondo i nostri esperti dunque, questa ripresa non sarà alimentata dalle esportazioni.  La debolezza della crescita dell’export ha penalizzato la produzione industriale: la flessione è stata generalizzata in tutti gli Stati membri e non lascia prevedere un notevole miglioramento della crescita del PIL nel quarto trimestre. In prospettiva tuttavia, la situazione dovrebbe essere più serena. L’indice PMI per il settore manifatturiero ha registrato un balzo in avanti, in particolare in Germania. “Tale indicazione lascia prevedere un rafforzamento della crescita ma non vi è motivo di essere particolarmente ottimisti. il PMI composito segnala un’espansione di circa l’1% su base annua. Questo traguardo pare possibile: la fiducia in generale sta migliorando e un indebolimento dell’euro, previsto per il 2014, dovrebbe contribuire positivamente”.

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