Emergenti, Ing IM: le opportunità più interessanti sul debito? A Dubai e in Africa

PAESI EMERGENTI – Per chi è alla ricerca di elementi di diversificazione sul debito dei Paesi emergenti, l’Africa Sub-Sahariana e il Medio Oriente rappresentano interessanti opportunità. I due elementi più significativi che accomunano gli emittenti di queste aree sono il livello delle emissioni e il tasso di estinzione del debito. Lo scrive in uno studio Jeremy Brewin, head emerging markets debt di Ing Investment Management. “Nell’Africa Sub-Sahariana“, riferisce Brewin, “questa fase sul debito è molto positiva e così anche la capacità di ripagare i debiti. Ciò è dovuto al fatto che molto spesso questi Paesi hanno poche emissioni e i rendimenti, dato il numero limitato di investitori, devono essere molto attraenti. In futuro, nuovi flussi sulle emissioni saranno guidati dalla necessità di finanziare progetti legati allo sviluppo di infrastrutture energetiche e autostrade”.

DUBAI E DINTORNI – Anche i governativi e i semi-governativi di emittenti mediorientali, nello specifico del Dubai, sono una categoria di obbligazioni da guardare con attenzione. “Il Paese del Golfo, infatti, è uscito dalla crisi recente e sta beneficiando da una ripresa negli spostamenti dai Paesi del Nord Africa colpiti dalle vicende della primavera araba. Il sostegno fornito da Abu Dhabi, con 10 miliardi di dollari, ha aiutato Dubai che oggi non si trova più a fronteggiare problemi di liquidità e i prezzi del settore immobiliare sono tornati ai livelli pre-crisi”. Sempre guardando al Medio Oriente, si trovano buone opportunità anche sul credito, con emittenti più sereni rispetto agli eccessi del passato. Oggi, infatti, si registra un maggiore accesso ai fondi locali e una ripresa del mercato dei capitali dopo i problemi registrati duranti la crisi. “L’economia”, secondo Brewin, “sta registrando un tasso di crescita molto elevato e il turismo è il settore trainante, con il Paese che possiede due operatori globali nel trasporto aereo e ingenti flussi di visitatori, prima diretti al Cairo oppure in Libano, che oggi fanno rotta verso il Golfo Persico“.

EMITTENTI IN PORTAFOGLIO – “Tra gli emittenti nel nostro portafoglio”, conclude Brewin, “abbiamo l’Abu Dhabi National Energy Company, compagnia elettrica posseduta dagli Emirati Arabi, e la società statale International Petroleum Investment Company. Guardando a quanto avviene nelle aree limitrofe, Medio Oriente e Turchia potrebbero beneficiare della riduzione delle sanzioni verso l’Iran. Avendo minori vincoli, l’Iran potrebbe diventare un interessante importatore di beni e servizi, specialmente nel settore delle costruzioni. E di conseguenza anche il Dubai ne avrebbe un vantaggio, con molto di questo traffico che sarebbe canalizzato attraverso il Paese”.

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