Promotori, Natixis vi spiega come cavalcare la rivoluzione energetica negli Usa

MATERIE PRIME – Quali saranno le implicazioni della tecnologia della fratturazione idraulica (il cosiddetto “fracking”) in termini di crescita industriale statunitense, prezzo del petrolio ed economia mondiale, nonché per gli investitori a livello globale? Alcuni esperti del gruppo Natixis Global Asset Management discutono le possibile conseguenze di questo boom energetico. “Il tema dello shale gas (il gas da argilla), come spiegano i nostri esperti di Natixis Global AM, può rappresentare non solo una rivoluzione energetica ma anche geopolitica, avendo un impatto sugli equilibri tra le varie forze ed economie globali”, dice Antonio Bottillo, amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global AM. “Lo shale gas sta trasformando l’economia americana, ma non sappiamo quale sarà la prossima ‘rivoluzione’. Ciò che possiamo fare da investitori è costruire portafogli ben strutturati che siano in grado di affrontare gli scenari futuri navigando attraverso diversi contesti di mercato”.

IMPORTANTI IMPLICAZIONIMichael Acton, research director di Aew Capital Management, osserva che per decenni i leader industriali e politici statunitensi hanno proposto strategie basate sul presupposto della scarsità di combustibili fossili. Oggi, però, alla luce della nuova tecnica del fracking, sembra che gli Stati Uniti, così come molti altri Paesi nel mondo, dispongano di molto più gas e petrolio di quanto si potesse immaginare precedentemente. Philippe Waechter, chief economist di Natixis Asset Management, sostiene che “sebbene la cosiddetta ‘shale revolution’ statunitense porti con sé importanti implicazioni per la crescita economica del Nord America, non sono convinto che determinerà una trasformazione dell’economia globale”.

EFFETTO SULL’IMPORT – La domanda di energia è aumentata notevolmente a livello globale a partire dall’inizio del 2000, quando i Paesi emergenti hanno iniziato a ricercare fonti energetiche per alimentare il loro notevole sviluppo economico. Matthew Eagan, fixed income manager di Loomis, Sayles & Company, ritiene che il boom nel settore del gas e del petrolio di scisto sia un fattore molto positivo per l’economia americana sotto molti profili. “L’indipendenza energetica è molto positiva per l’economia. Le esportazioni nette si ridurranno grazie alle minori importazioni di energia. Inoltre, l’attività economica legata all’esplorazione e allo sviluppo di petrolio e gas, unitamente alla costruzione delle infrastrutture necessarie in termini di condotte, perforazioni, e via dicendo, determineranno un aumento del Pil statunitense”, conclude Eagan.

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