Schroders passa al setaccio gli investimenti: nel 2014 vanno di moda azioni e mercati sviluppati

SCHRODERS GLOBAL INVESTMENT TRENDS REPORT – Gli investitori italiani e globali hanno le idee chiare sulla destinazione dei propri risparmi nel 2014: mercati azionari ed economie sviluppate.  E’ quanto risulta dall’edizione 2014 della ricerca Schroders Global Investment Trends Report diffusa oggi a livello mondiale: il sondaggio, fa sapere Schroders, è stato realizzato da Research Plus su 15.749 individui di 23 Paesi intenzionati a investire almeno 10.000 euro (o l’equivalente in altra valuta) nei prossimi 12 mesi (in Italia hanno partecipato oltre 1.000 persone). La ricerca è stata condotta online tra il 2 e il 24 gennaio 2014 e le risposte degli intervistati rappresentano l’opinione degli investitori in ognuno dei Paesi coinvolti nell’indagine.

INVESTITORI GLOBALI – Dai risultati è emerso in particolare che, a livello globale, il 70% degli intervistati intende investire in azioni nel 2014, mentre solo il 18% punterà sul reddito fisso e l’8% sulla liquidità, e che più del 40% vuole aumentare le somme destinate a investimenti e risparmio. Dati che – osserva Schroders – riflettono un outlook economico di lungo periodo positivo, nonostante la recente volatilità dei mercati. Quanto alla diversificazione geografica degli investimenti, l’interesse a livello mondiale è rivolto alle economie sviluppate, ritenute in grado di offrire rendimenti potenziali più stabili e migliori opportunità di crescita. In effetti, la fiducia nei confronti di Paesi come Stati Uniti ed Europa occidentale è notevolmente cresciuta rispetto a quanto emerso dalla ricerca 2013. Quest’anno infatti il 31% degli intervistati punta sull’America settentrionale (Stati Uniti e Canada) rispetto al 18% nel 2013, e il 27% sull’Europa occidentale (10% nel 2013). Con il 39% delle preferenze, l’Asia Pacifico mantiene tuttavia il primato come regione dalla quale ci si aspetta il maggior potenziale di rendimento nel corso dell’anno.

INVESTITORI ITALIANI – Anche restringendo il campo di osservazione ai soli investitori italiani le preferenze vanno al mercato azionario (la percentuale è del 67%), ma si riscontra nel Belpaese una più elevata propensione all’investimento obbligazionario (34% degli intervistati) rispetto alla media globale (18%). Solo il 47% degli intervistati italiani si dice invece più ottimista sulle opportunità d’investimento per il 2014 rispetto allo scorso anno, a fronte del 54% in Europa e del 56% del campione globale. Se a livello globale la percentuale che intende puntare sui propri listini nazionali è del 41% poi, solo il 21% del campione italiano dichiara questa propensione. Nonostante questo, nella “classifica” delle preferenze indicate dagli italiani per l’investimento azionario, la Borsa locale figura al primo posto, seguita dai listini di Paesi Emergenti (13% del campione) e Bric (13%).

PAROLA A MASSIMO TOSATO
– “Dalla ricerca emergono segnali incoraggianti di rinnovata fiducia nell’azionario, alimentata in parte dal miglioramento dei dati economici e di mercato nei Paesi sviluppati”, ha commentato Massimo Tosato, executive vice chairman di Schroders. “Nel quarto trimestre 2013 l’economia degli Stati Uniti è cresciuta di circa il 3%, nonostante lo shutdown del Governo federale in ottobre. In Europa, la Germania e il Regno Unito hanno registrato buone performance e il Giappone ha messo a segno risultati migliori di qualsiasi altro Paese dopo le politiche dell’Abenomics, ridando speranza agli investitori in tutto il mondo. Nel 2014 questo trend di maggiore propensione verso l’azionario deve tuttavia affrontare alcune sfide: nonostante notizie positive in alcuni Paesi, la crescita del Pil globale resta inferiore alle attese, se comparata ai tassi di ripresa all’indomani delle precedenti recessioni. Tale crescita non sarà uniforme in tutti i settori, economie e regioni. Siamo ancora in una fase di transizione per l’economia globale e per gli investitori continua a essere fondamentale affidarsi a un approccio attivo”.

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