Sheard (Swiss&Global): l’Italia non è un Paese periferico

L’ITALIA NON E’ UN PAESE PERIFERICO – L’Italia non è da annoverare tra i Paesi periferici dato che è da qui che, insieme a Francia e Germania, arrivano i tre quarti della produzione dell’Eurozona. Parola di Daniel Sheard (nella foto), co-lead portfolio manager del JB Absolute Return Bond Funds (Gam), intervistato da Bluerating in occasione dello Swiss&Global L@B 2014 che si è svolto a Milano. Che precisa: “Abbiamo delle posizioni in Italia, sia sul fronte del governativo a 5-7 anni sia sul settore bancario corporate. Noi non abbiamo mai considerato l’Italia tra i paesi periferici dell’Eurozona, è molto differente da altri stati, come la Spagna, dove ad esempio c’è stata la bolla del settore immobiliare. La Spagna è stata fortunata con l’intervento di Draghi, con il suo “whatever it takes”. In Italia, inoltre, a fare da contraltare a un debito pubblico alto, c’è un risparmio privato che è tra i più consistenti in Europa.

L’UNIONE BANCARIA – Intanto, secondo il money manager, i dati economici di inizio anno non sono di univoca lettura a causa dell’inverno particolarmente rigido che ha rallentato l’attività ma le previsioni della crescita globale sono state riviste al rialzo dalla Banca Mondiale. Grande assente nelle economie avanzate è l’inflazione, che “resta una questione aperta”. Infine, sul fronte dell’ipotesi di ulteriore immissione di liquidità nei prossimi mesi in Europa, spiega: “Per la Banca centrale europea sarebbe molto difficile avviare un Quantitative Easing, dato che dovrebbe comprare – e poi vendere – bond di diversi Paesi, mantenendo però le stesse specifiche quote. Per questo, pensiamo che la Bce finirà per essere di nuovo molto creativa nel suo modo di operare, come lo è stata già nel passato per esempio con le Long Term Rifinancing Operations (LTRO). La Bce, del resto, è molto pragmatica”. Infine la tanto vituperata Unione bancaria, che non riesce a vedere la luce. Conclude Sheard: “L’Unione bancaria è uno degli ingredienti di una futura Unione europea federale ma ci vorrà del tempo. Al momento, il maggior rischio per l’Ue è legato al prossimo referendum sull’indipendenza della Scozia”.

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