Arriva Janus Henderson. Ecco le strategie per vincere

La fusione Janus Henderson, che si è conclusa lo scorso 31 maggio, ha portato alla nascita di un gruppo internazionale che gestisce masse per oltre 300 miliardi ed è presente in 27 paesi a livello globale. Ne parliamo con Federico Pons (nella foto), country head Italia di Janus Henderson Investors.
Dal 1 giugno siete diventati uno dei maggiori player del settore a livello globale. Quali saranno i benefici per il mercato italiano?
Si è trattato di una delle più importanti operazioni di mercato degli ultimi anni, un evento che ha comportato sostanziali cambiamenti nel settore del gestito. Ritengo che l’operazione porterà benefici importanti anche in Italia, contribuendo ad accelerare la crescita del nuovo brand sul territorio locale. L’offerta è ampia e va dall’azionario all’obbligazionario, dal multi-asset agli alternativi su scala mondiale.
La fusione ha portato benefici anche a livello di team?
Sì, abbiamo rafforzato la nostra squadra: ora sono otto i professionisti nella sede di Milano. Intendiamo continuare il percorso di rafforzamento e di crescita con un chiaro focus sul segmento retail.
Qual è la strategia di Janus Henderson sul mercato italiano?
La società gode di un consolidato posizionamento nel segmento wholesale già dal 2001. Solo tre anni fa abbiamo deciso di focalizzarci sul segmento retail con l’obiettivo di incrementare la nostra presenza e visibilità. Oggi il team dedicato a questo segmento conta cinque professionisti. Siamo strutturati per lavorare con le reti di distribuzione con cui abbiamo già in essere accordi. Il nostro obiettivo è trasferire l’esperienza acquisita sul segmento retail dal Regno Unito all’Italia.
Come?
Facendo leva sull’educazione intesa come comprensione all’investimento. Riteniamo sia un aspetto che ci contraddistingue sul mercato nella gestione quotidiana dell’attività; molto di più che la semplice vendita dei singoli prodotti. Sappiamo che il mercato si è evoluto dal 2008 così come i bisogni dei clienti. Questo ha portato il consulente ad avere un ruolo importante nel processo decisionale.
Avete in programma il lancio di nuovi prodotti?
La fusione ha portato immediati benefici in termini di prodotti e copertura geografica. La nostra competenza in materia di investimenti è globale e si fonda su cinque pilastri: azionario, obbligazionario, multi-asset, azionario quantitativo e strumenti alternativi. Potremo lanciare nuovi prodotti, ma al momento non è una priorità.
Dove concentrare l’attenzione tra settori, asset class o regioni?
Da inizio anno i nostri portafogli sono stati sovrappesati sull’azionario Europa e continueremo in questa direzione.
I titoli azionari europei oggi più che mai si confermano essere il posto giusto dove investire. Le economie sono in ripresa, il I trimestre 2017 ha mostrato che l’Europa cresce a un ritmo più sostenuto rispetto agli Usa; le valutazioni non sono eccessive e gli utili sono tornati a crescere. In termini di asset class oltre all’azionario riteniamo interessante l’Euro high yield, il settore corporate dei paesi emergenti e l’area degli unconstrained bond. Per equilibrare il portafoglio e ridurre la volatilità riteniamo saggio inserire sempre una percentuale di fondi alternative long short europei.

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