NUOVO RECORD DI RACCOLTA – Dopo una partenza d’anno in sordina (-1,5 miliardi a gennaio), il mese di febbraio ha segnato un nuovo record per la raccolta netta dell’industria del risparmio gestito che, secondo le ultime rilevazioni di Assogestioni, ha sfiorato i 12 miliardi di euro (11,8 miliardi, per la precisione). “per trovare un risultato simile nelle serie storiche mensili”, ha commentato Alessandro Rota, direttore ufficio studi Assogestioni, “bisogna andare indietro di 15 anni, fino al 1998”. La spinta in alto, segnala l’Associazione, è arrivata sia dalle gestioni collettive, con i fondi comuni che da soli hanno registrato sottoscrizioni nette per 6,4 miliardi (4 milioni i fondi chiusi), sia dalle gestioni di portafoglio, dove tra gestioni istituzionali (4,8 miliardi) e gestioni retail (553 miliardi) sono confluiti in totale 5,4 miliardi di euro.
IL PATRIMONIO – Il patrimonio del settore, sostenuto dalle nuove sottoscrizioni e dall’effetto performance superiore all’1%, ha segnato anch’esso un nuovo primato a quota 1.362 miliardi di euro. Il 55% delle masse, pari a oltre 746 miliardi di euro, risulta investito nelle gestioni di portafoglio, mentre il restante 45% (più di 616 miliardi) è consegnato alle gestioni collettive, tra le quali dominano i fondi comuni aperti con 574 miliardi di euro.
I FONDI COMUNI – All’interno della categoria dei fondi comuni, a guidare la classifica delle preferenze dei risparmiatori sono stati ancora una volta i prodotti flessibili con 4,3 miliardi, seguiti dagli obbligazionari con 1,6 miliardi, gli azionari con 1,1miliardi e i bilanciati con 205 milioni. Chiudono il quadro fondi hedge (-143 milioni), monetari (-731 milioni) e non classificati (52 milioni). A livello di domiciliazione geografica, i fondi di diritto estero hanno archiviato il mese con una raccolta di 4,5 miliardi, mentre ai prodotti domestici sono andati 1,9 miliardi di euro.
