A Oddo AM piace l’Italia

ODDO EUROPEAN BANKS Oddo Asset Management resta ottimista sulle banche del Vecchio Continente. Parola di Alain Dupuis, gestore del fondo Oddo European Banks, un prodotto azionario focalizzato sul settore bancario, con un patrimonio netto di 92 milioni di euro, che punta a sovraperformare l’indice  Stoxx Europe 600 Banks Net Return, in un orizzonte temporale di almeno 5 anni. Nel prossimo futuro, sostiene il gestore, il settore bancario europeo beneficerà infatti di tre fattori principali: “innanzitutto, il premio al rischio è ancora troppo alto, intorno al 10% contro una media di circa l’8%”, ha spiegato. “La recente emissione di debito ibrido (Tier One, Cocos) mostra chiaramente un forte declino del premio per il rischio per gli strumenti di debito. Un calo che non abbiamo ancora visto per i prodotti azionari: anticipiamo che il costo dell’equity continuerà a scendere fino a raggiungere l’8% nei prossimi due anni, offrendo un aumento del 20% nelle valutazioni “. In secondo luogo, il settore bancario europeo sarà tra quelli che vedranno una maggiore crescita dei profitti, ha continuato Dupuis: prevediamo un Cagr del 20% nel periodo 2013-2016. Per concludere, un terzo forte catalizzatore potrebbe essere l’aumento dei tassi di interesse di breve termine in Europa.

L’ASSET ALLOCATION – Viste queste premesse, il gestore del fondo Oddo European Banks intende sottopesare l’investment banking e sovrappesare le banche domestiche del Sud Europa, con un particolare focus sulle realtà italiane che pesano attualmente circa il 16% contro l’8,2% del benchmark: nel dettaglio, attualmente i titoli bancari in portafoglio sono Intesa, Unicredit, Bpm e Monte Paschi. “Abbiamo inoltre una piccola posizione in Banco Popolare e abbiamo recentemente venduto quella in Bper”, ha precisato il manager.

PERCHE’ L’ITALIA
– “Abbiamo diverse ragioni per sovrappesare l’Italia”, ha spiegato ancora Dupuis: “Innanzitutto riteniamo che sia un buon momento per la profittabilità del settore e siamo convinti che l’effetto Renzi possa accelerare la stabilizzazione economica del Paese. Inoltre le valutazioni sono ancora molto basse, senza dimenticare che le banche italiane sono tra le più sensibili alle variazioni dei tassi di interesse a breve termine”.

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