Fondi, brillano i gestori italiani

LA RISCOPERTA DELL’ASSET MANAGEMENT – Anche se le banche italiane si stanno curando le ferite della prolungata recessione del Paese, c’è una parte del settore che brilla: è l’asset management. A scriverlo è il Wall Street Journal. Una quantità record di denaro si sta riversando nelle casse dei gestori italiani, fa notare il quotidiano, inducendo una profonda riorganizzazione nel comparto, dal momento che le grandi banche stanno cercando di sfruttarlo al meglio al fine di compensare i problemi riscontrati altrove. Gli asset manager italiani hanno attratto afflussi netti per 48 miliardi di euro l’anno scorso: il miglior risultato in 14 anni, secondo Assogestioni. Nel solo mese di febbraio, l’industria ha registrato un record di 12 miliardi, portando il valore complessivo del patrimonio gestito sui 1.362 miliardi, ricorda il Wsj.

UN MOMENTO PROPIZIO
– “Ci sono tutti gli ingredienti per crescere”, ha dichiarato Pietro Giuliani, presidente e amministratore delegato di Azimut Holding, uno dei pochi asset manager indipendenti quotati in Borsa. “Abbiamo solo bisogno di cavalcare l’onda”. Due delle offerte più attese in Italia quest’anno sono di grandi asset manager: tra questi, Anima (qui la notizia). Le mosse attorno all’asset management mettono in evidenza, come rileva sempre il Wsj, il fatto che i tassi di interesse bassi stanno spingendo gli italiani a cercare rendimenti più elevati per i loro risparmi e le banche a suggerire ai clienti investimenti che generino profitti migliori. Il potenziale è grande. Secondo Goldman Sachs, l’industria in Italia sovrintende attività equivalenti a circa il 20% del prodotto interno lordo italiano rispetto al 30% in Francia e al 40% nel Regno Unito (vedi la tabella).

ATTIRARE I CLIENTIAzimut Holding, che ha organizzato eventi per proporre soluzioni di private banking agli imprenditori, ha raccolto un netto di 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre dell’anno, un po’ più del doppio della quantità dello stesso periodo dello scorso anno. In generale, per attirare i clienti, le banche e le compagnie di assicurazione – che insieme controllano l’85% dell’asset management in Italia – stanno proponendo nuovi prodotti ad alto rendimento. “Con gli spread sui titoli sovrani a picco, gli investitori hanno cominciato a guardarsi intorno per individuare opportunità diverse”, ha detto Piermario Motta, amministratore delegato di Banca Generali. “Le banche, al giorno d’oggi, concretizzano quasi niente dai tassi di intermediazione”, ha dichiarato Andrea Beltratti, presidente di Eurizon Capital, asset manager posseduto dalla seconda maggiore banca italiana, Intesa Sanpaolo.

AUMENTARE IL PATRIMONIO GESTITO
Pioneer Investments – controllata dalla prima banca del Paese, ossia UniCredit – vuole aumentare il patrimonio in gestione del 50% nei prossimi cinque anni. Tra le altre cose, ha firmato tre nuovi accordi con reti di promotori finanziari per aumentare le vendite e ha in programma ulteriori accordi a breve. Le banche, dunque, stanno mettendo mano alle loro divisioni di asset management per puntellare le loro posizioni patrimoniali. UniCredit, che ha registrato una perdita di 14 miliardi di euro l’anno scorso, quoterà una minoranza di Fineco, banca online che fornisce consulenza e piattaforme per il trading online. Gli afflussi netti sono aumentati del 30% nell’ultimo anno. Gli esperti sostengono che la società abbia un valore di 2,5 miliardi di euro, il che la rende una delle più grandi ipo italiane degli ultimi anni.

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