Swiss & Global AM: “noi crediamo negli accumulatori di energia”

PUNTARE SULLO STOCCAGGIO – L’insufficiente capacità di stoccaggio è una delle principali sfide da superare per l’ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili. Per il futuro, l’immagazzinamento dell’idrogeno potrebbe fornire un grosso contributo per trovare una soluzione in merito. È di questa opinione Roberto Cominotto, gestore del fondo JB Energy Transition Fund di Swiss & Global Asset Management. Attualmente esiste capacità di stoccaggio solo per il 2% dell’energia elettrica prodotta. Tra le tecnologie di accumulo la principale è quella delle centrali a pompaggio. “Tuttavia, le centrali a pompaggio non possono essere installate ovunque e le ubicazioni più idonee sono già state utilizzate”, afferma Cominotto. “Nel campo degli accumulatori di corrente c’è pertanto molto da recuperare e potrebbe quindi essere vantaggioso investire nelle aziende che si occupano di idrogeno”.

GLI EFFETTI SULLE AZIENDE
– “In linea generale, le prospettive per il settore delle tecnologie di stoccaggio sono particolarmente positive per la Germania“, prosegue Cominotto. La Germania è, tra le principali economie, il Paese con la più grande quota di energie rinnovabili sul totale e pertanto anche con il maggior fabbisogno di capacità di stoccaggio. “La Germania può diventare un mercato pionieristico nel campo dell’accumulo d’idrogeno, in quanto senza la necessaria capacità di immagazzinamento il processo di sviluppo delle energie rinnovabili non potrà svilupparsi al massimo”. La grande richiesta di accumulatori di energia dovrebbe avere effetti positivi sui corsi azionari delle aziende di questo settore.

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