Pimco, opportunità per le azioni nella Nuova neutralità

VIRGINIE MAISONNEUVE – Viviamo in un mondo caratterizzato da una crescita modesta e da tassi contenuti. Ma nonostante il rallentamento della Cina e il cambiamento delle dinamiche dei mercati azionari previsto nei prossimi tre-cinque anni, Pimco ravvisa opportunità per gli investitori. Virginie Maisonneuve, deputy chief investment officer e global head of equities di Pimco, discute le sue previsioni di lungo periodo per i mercati azionari. Il contesto di tassi contenuti e crescita modesta che ci attendiamo nell’orizzonte di lungo periodo ha diverse implicazioni per gli investitori azionari. L’elevato livello di indebitamento (dovuto soprattutto all’ingente debito pubblico, a sua volta ascrivibile alle azioni intraprese durante la crisi per contrastare il rischio sistemico) e la capacità inutilizzata nell’economia mondiale (evidenziata da output gap relativamente ampi) limitano la capacità delle banche centrali di normalizzare rapidamente la politica monetaria; pertanto è probabile che tale processo sarà molto graduale.

CONTESTO FAVOREVOLE ALLE AZIONI
– In altre parole, il paziente è in via di guarigione, ma ciò non significa che lo si possa staccare dall’autorespiratore da un giorno all’altro! Inoltre, la combinazione di questo contesto con le principali tendenze a lungo termine che interessano la domanda e l’offerta a livello globale – vale a dire, la necessità di restare competitivi in un’economia caratterizzata da minori emissioni di carbonio, gli importanti mutamenti demografici in atto in tutto il mondo e la continua evoluzione dei mercati emergenti – corroborano la tesi di una crescita più debole dell’economia mondiale nel lungo periodo.Nel complesso, tuttavia, il contesto di tassi contenuti sarà favorevole alle azioni a condizione che l’inflazione rimanga moderata, poiché le imprese possono trarre vantaggio da costi di finanziamento storicamente bassi. Nonostante i persistenti vincoli al credito bancario, soprattutto in Europa, non mancano validi esempi di ottime società – come di recente Apple – che approfittano dei tassi contenuti per attingere alla liquidità sui mercati. Tale accesso ai finanziamenti è particolarmente utile per le imprese operanti in settori o rami di attività che presentano interessanti profili di domanda rispetto alla domanda nel suo complesso in un mondo generalmente caratterizzato da una crescita modesta.

CAPACITA’ DI GENERAZIONE DI ALFA – Alla luce di tali prospettive, nei prossimi anni gli investitori dovrebbero puntare sulle capacità di generazione di alfa e di selezione dei titoli, anziché sul beta azionario. A tal riguardo, solidi team con processi efficaci e comprovate capacità di sfruttare le inefficienze di mercato assumono un’importanza cruciale. In aggiunta, le attuali valutazioni sono equilibrate. A livello globale, non sono né convenienti né elevate. Inoltre, in un mondo che tende verso tassi ufficiali reali contenuti, i premi al rischio azionario presentano caratteristiche inusuali rispetto al passato. Ritengo che in un contesto relativamente stabile i mercati azionari evidenzino un interessante rapporto tra performance attese e valutazioni, soprattutto rispetto ad altre fonti di rendimento, come la liquidità. Nei mercati emergenti le valutazioni sono in realtà convenienti, ma queste economie sono afflitte da altre problematiche, tra cui le difficoltà registrate dalla Russia e il brusco rallentamento della crescita in Cina. Tuttavia, tali pressioni sono per la maggior parte scontate dai mercati e gli investitori sottoesposti dovrebbero valutare la possibilità di incrementare le proprie posizioni. Per quanto i mercati emergenti siano stati penalizzati dalla prospettiva del tapering e della normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti, la previsione di una “Nuova neutralità” potrebbe contribuire ad alleviare alcuni di questi timori. Il principale fattore discriminante nella performance a lungo termine dei mercati emergenti sarà probabilmente la loro capacità di agire sui tassi d’interesse per gestire le proprie economie e limitare le pressioni al rialzo sulle rispettive valute.

VOLATILITA’ – Un altro importante elemento da prendere in considerazione è la volatilità. A tal proposito, è essenziale comprendere la relazione tra un contesto economico stabile (crescita lenta, inflazione modesta, tassi contenuti) e la volatilità dei mercati azionari. Per quanto la volatilità misurata dall’indice VIX abbia subito un brusco calo di recente, non è da escludersi che questa possa occasionalmente tornare ad aumentare in concomitanza con pressioni inattese, di carattere politico o di altra natura, che potrebbero manifestarsi in un mondo caratterizzato da un delicato equilibrio economico e geopolitico.

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