Anima sgr: quando i cambi pesano sulla stabilità dei prezzi

MERCATI OBBLIGAZIONARI – “Nell’attuale contesto congiunturale, riteniamo che i rendimenti dei titoli di Stato degli emittenti più solidi – Germania e Stati Uniti – siano entrambi sotto il livello di fair value, e questo ci induce a un approccio cauto”. Così Armando Carcaterra, direttore investimenti di Anima sgr, nell’Anima Flash, recente report della società. “Nonostante il trend ribassista sui rendimenti, resta ferma la preferenza per i titoli della periferia rispetto a quelli core e a riprova i portafogli dei nostri fondi obbligazionari continuano a essere contraddistinti da un lieve sottopeso sui titoli tedeschi (per i semi-core si privilegiano i titoli francesi con preferenza per la parte di curva a sette anni) e da un modesto sovrappeso sulla periferia, in particolare su Italia, Portogallo e Irlanda (privilegiando la parte 5-10 anni della curva). Posizione neutrale sulla Spagna. La nostra sulle obbligazioni societarie e sul comparto degli high yield è cautamente costruttiva”.

VALUTE – Quanto alle valute, “questi primi risultati di stabilizzazione della moneta unica ottenuti dalla Banca centrale europea non fanno altro che rafforzare l’idea positiva sul dollaro degli ultimi mesi: riteniamo infatti che rappresentino una buona premessa per il deprezzamento nel medio termine dell’euro, a vantaggio della valuta americana. Ci aspettiamo, perciò, un apprezzamento del dollaro, su cui manteniamo una posizione di sovrappeso all’interno dei nostri fondi obbligazionari. Per le stesse ragioni e sempre contro euro, siamo positivi sulla sterlina inglese, in quanto la banca centrale inglese si sta dimostrando ancora più attiva della Fed nel ridurre la politica espansiva, preparando il terreno, nel futuro prossimo, per dare il via al rialzo dei tassi”.
 
MERCATI AZIONARI – “La nostra idea sui mercati azionari”, prosegue Carcaterra, “continua a essere costruttiva e trova conferma nel trend rialzista a cui si sta assistendo sulle borse europee ma anche, per esempio, oltreoceano. La nostra view è supportata soprattutto dagli interventi espansivi della Bce, che hanno alimentato un miglioramento del quadro macro e una riduzione della probabilità che si realizzino scenari negativi, con una conseguente compressione dei premi al rischio. In particolare, resta ferma anche la nostra preferenza in termini relativi per l’eurozona e in particolare per l’Italia, dal momento che l’immissione di liquidità, il rafforzamento della forward guidance e il possibile quantitative easing stanno rafforzando lo scenario di bassi tassi di interesse e bassa volatilità, favorendo i carry trade. A ciò va aggiunto il contributo positivo apportato dalla stabilizzazione dell’euro”.

LA PIAZZA ITALIANA – Per quanto riguarda il mercato azionario domestico, “continuiamo a essere positivi per i motivi già ricordati a proposito dell’area euro. In primis, la politica accomodante della Banca centrale europea, che favorisce la stabilizzazione dell’euro non solo contro dollaro ma anche nei confronti di alcune valute emergenti, favorendo le esportazioni. Inoltre, il miglioramento del contesto macro: nonostante l’economia sia ancora debole e tasso di disoccupazione elevato, fanno ben pensare gli ultimi dati sulla produzione industriale e sugli ordinativi. Se la forte sovraperformance di Piazza Affari verso i mercati europei potrà determinare brevi e tattiche prese di beneficio, riteniamo che la Borsa Italiana abbia ulteriori margini di apprezzamento”.

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