Pictet AM, ecco perché le obbligazioni europee high yield convengono ancora

TIMORI FONDATI SOLO FINO A UN CERTO PUNTO – Sono poche le asset class che hanno conseguito risultati paragonabili a quelli delle obbligazioni europee high yield negli ultimi cinque anni. Dal 2009 a oggi, segnala Pictet AM, questo mercato ha guadagnato circa il 16% l’anno, beneficiando degli stimoli della politica monetaria. Gli investitori sono tuttavia preoccupati per le valutazioni a fronte del calo dei rendimenti delle emissioni sub-investment grade, che hanno raggiunto il minimo storico inferiore al 5% in un momento in cui la Federal Reserve sta ritirando gli stimoli monetari. I timori sembrano fondati, ma solo fino a un certo punto, osservano gli esperti. Per quanto sia improbabile che il debito europeo high yield ripeta le performance degli ultimi cinque anni, siamo convinti che vi siano molte ragioni per mantenere un’esposizione strategica a questa asset class.

CLIMA ECONOMICO FAVOREVOLE
– La decisione della Banca Centrale Europea di aumentare gli stimoli monetari ha contribuito al sostegno dei mercati obbligazionari della regione. I tassi di interesse bassi, la crescita economica modesta e l’inflazione contenuta creano un contesto favorevole per chi investe nell’high yield. La persistenza di tassi di interesse bassi ha contribuito al contenimento dei costi di finanziamento societari, favorendo il pagamento delle cedole e il differimento della scadenza dei debiti per gli emittenti high yield. Di conseguenza, i tassi di default si sono ridotti.

UN’ASSET CLASS PIU’ DIVERSIFICATA -  Venendo all’aspetto strutturale della nostra tesi di investimento, il mercato delle obbligazioni societarie europee cresce a un ritmo senza precedenti, poiché le obbligazioni stanno prendendo il posto dei prestiti come veicolo di finanziamento privilegiato da numerose di società. Gli effetti di questo processo di disintermediazione sono particolarmente evidenti nel settore HY: in un contesto di contrazione dei crediti bancari, l’emissione di obbligazioni high yield è aumentata a un tasso annuo a due cifre. Il volume delle emissioni in circolazione è passato da poco più di EUR 100 miliardi nel 2007 a quasi EUR 400 miliardi.

RISCHI PERSISTENTI – Ciò non significa che i rischi siano scomparsi. Come hanno messo in luce i problemi di Banco Espirito Santo in Portogallo, l’eurozona deve ancora fare molto per il sistema bancario. Ma le riforme necessarie per la creazione di basi più solide per il settore delle banche e della finanza pubblica potrebbero rivelarsi di difficile attuazione. Un altro pericolo potrebbe celarsi nel mercato primario, giacché i costi di finanziamento contenuti potrebbero tradursi in una maggiore emissione obbligazionaria da parte di società con un passato fortunoso in materia di indebitamento.
La liquidità del mercato costituisce un ulteriore elemento critico. La funzione degli intermediari è stata danneggiata dalle normative che obbligano le banche a ridurre il trading degli strumenti a reddito fisso, e tale situazione potrebbe limitare la capacità degli investitori di operare nel mercato secondario e incrementare la frequenza delle fasi di volatilità. I gestori dei nostri comparti obbligazionari Pictet-EUR High Yield e Pictet-EUR Short Term High Yield stanno vagliando soluzioni per mitigare questi rischi. Innanzitutto cercano di limitare la sottoscrizione delle nuove emissioni obbligazionarie inserendo in portafoglio solo un nuovo bond su tre. In secondo luogo, hanno ridotto gli investimenti nelle aree del mercato più a rischio; l’esposizione dei comparti ai titoli di debito con rating CCC rappresenta, infatti, meno del 10% del patrimonio totale. Nonostante i rischi, le prospettive si confermano incoraggianti.

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