Schroders: la Bce è intervenuta, ma i mercati vogliono di più

TAGLIO “IRRILEVANTE” – “A nostro avviso, il taglio dei tassi di interesse (qui la notizia precedente) è totalmente irrilevante. A causa dell’eccesso di liquidità nei mercati monetari, i tassi di breve termine sono al di sotto del tasso di riferimento della Bce già da un po’ di tempo: il taglio avrà quindi un impatto prossimo allo zero”. È con queste parole che Azad Zangana, European economist di Schroders, e Chris Ames, senior FI portfolio manager, commentano in un report il taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. “L’acquisto di Abs è progettato per trasferire il rischio dei pacchetti di prestiti dalle banche all’Eurotower, elemento che in teoria dovrebbe liberare del capitale delle banche stesse in modo che possano incrementare i prestiti alle famiglie e alle imprese”.

SCARSO IMPATTO SULL’ECONOMIA
– “Naturalmente”, continuano i due esperti, “non c’è alcuna garanzia che gli istituti di credito decidano di aumentare i prestiti, soprattutto poiché alcuni sono sotto pressione – da un punto di vista regolamentario – affinché aumentino le proprie quote di capitale core. Inoltre, secondo Jp Morgan, il mercato degli Abs in Europa è molto limitato in termini dimensionali: vale circa 1.200 miliardi di euro ma, escludendo le emissioni fuori dall’eurozona, la somma si riduce a 885 miliardi. Tuttavia, poiché la maggior parte dello stock di Abs esistente è utilizzato come collaterale per accedere alle varie operazioni di pronti contro termine della Bce, nel mercato secondario l’ammontare di Abs disponibili è pari a circa 251 miliardi di euro – poco meno del 2,6% del Pil. Rispetto alle dimensioni del bilancio della Federal Reserve americana, pari a 4.400 miliardi di dollari (circa 5.700 miliardi di euro), gli acquisti di Abs della Bce probabilmente non saranno abbastanza significativi da avere un vero impatto sull’economia reale”.

I RISCHI DELLE MANOVRE DELLA BCE
– “Inoltre”, proseguono ancora i due, “dal punto di vista degli operatori di mercato, l’Eurotower probabilmente prenderà il posto degli acquirenti di lungo termine di questa asset class e potrebbe quindi potenzialmente danneggiare il mercato nel lungo periodo. Le limitazioni del mercato degli Abs hanno naturalmente spinto gli investitori ad arrivare alla conclusione che la Bce sarà alla fine obbligata a comprare altri asset e, in particolare, titoli di Stato, come fatto in passato dalla Fed e dalla Bank of England. Per adesso, questo punto non è nell’agenda della Bce e se le proiezioni dello staff dell’Eurotower sono corrette nel vedere una ripresa della crescita e dell’inflazione nel 2015, l’istituto di Francoforte potrebbe non doversi mai impegnare in questa controversa operazione”.

VERTICI DIVISI SULLA DECISIONE
– “Vale la pena sottolineare”, concludono, “che il presidente Mario Draghi ha rivelato come alcuni membri del consiglio direttivo volessero attuare uno stimolo maggiore rispetto a quello poi deciso, mentre una minoranza si è espressa in senso contrario ai provvedimenti varati oggi. Ciò suggerisce che c’è ancora molta resistenza al quantitative easing, ma anche che opzioni più aggressive sono ancora disponibili. Data la reazione dei mercati, gli investitori stanno chiaramente scommettendo sulla probabilità che a breve l’Eurotower approvi ulteriori stimoli”.

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