Threadneedle consiglia: approccio flessibile nell’obbligazionario

GLI INDICATORI DA MONITORARE – “È difficile prevedere la fine di un ciclo del credito, né esiste un singolo modello in grado di formulare previsioni affidabili in tal senso”. A scriverlo è Jim Cielinski, responsabile reddito fisso di Threadneedle Investments, spiegando che “noi ci avvaliamo di un modello pragmatico nell’ambito del quale studiamo una serie di indicatori chiave. Ognuno di questi indicatori è statisticamente correlato alla progressione del ciclo del credito e ognuno ha anticipato precedenti correzioni del credito. Ogni ciclo è diverso, ma l’esperienza passata suggerisce che molto probabilmente la fine dell’attuale ciclo sarà preceduta dal contestuale verificarsi di tre (o più) condizioni”. La società, continua l’esperto, le ha classificate nelle categorie “rosso”, “ambra”, “verde” tra quelle indicate di seguito:

  • Politica monetaria restrittiva – verde
  • Valutazioni eccessive – ambra
  • Deterioramento del contesto economico – ambra
  • Calo della solidità aziendale – ambra
  • Volatilità eccezionalmente bassa – rosso

QUANDO DISINVESTIRE – “La nostra esperienza”, continua Cielinski, “suggerisce che tre bandiere rosse costituiscano un segnale attendibile dell’opportunità di disinvestire da questa asset class. Affidarsi ai cinque indicatori dovrebbe mitigare il costo opportunità legato a un disinvestimento prematuro dalle obbligazioni societarie. Stimiamo che l’attuale ciclo non si concluderà prima di 12-24 mesi, periodo in cui la politica delle banche centrali continuerà a subire mutamenti divenendo meno accomodante e le valutazioni potrebbero salire ulteriormente. I recenti sviluppi suggeriscono che le società continueranno ad aumentare la leva finanziaria, che porterà a una marcata sottoperformance. Prevediamo che il ciclo societario non cambierà direzione prima dell’ultimo scorcio del 2015, anche se le condizioni di mercato possono mutare rapidamente”.

APPROCCIO FLESSIBILE
– “È ancor più importante notare che gli eccezionali extrarendimenti del passato non potranno essere riprodotti“, aggiunge l’esperto in conclusione. “Gli operatori possono guadagnare tempo ma d’ora in poi non potranno più ottenere rendimenti elevati. Non si tratta di un’opinione ma di un dato di fatto matematico. Gli attuali livelli di rendimenti e spread sono eccezionalmente bassi e performance prossime a quelle dell’ultimo quinquennio sono quindi da escludere. In un contesto di potenziale incertezza, una strategia obbligazionaria con un approccio flessibile di asset allocation, progettata per generare rendimenti positivi indipendentemente dalle condizioni di mercato, potrebbe essere la scelta migliore per gli investitori”.

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