Galli (Assogestioni): il risparmio gestito si prepara a un passaggio epocale

UN ANNO DA RECORD – Il settore del risparmio gestito si prepara a un passaggio epocale. Parola di Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, secondo cui l’impennata record della raccolta dei fondi aperti – pari a quasi 62 miliardi di euro tra gennaio e agosto 2014 – trova una spiegazione nei tassi di interesse particolarmente bassi e nelle nuove politiche di sviluppo delle banche. Ma non solo: un peso significativo lo hanno avuto anche “la fine del ciclo pluridecennale di crescita del mercato immobiliare e, contemporaneamente, la fine della tassazione di grande favore degli immobili nel nostro paese”, ha spiegato il manager in un commento pubblicato sul sito web dell’associazione. In questo contesto di ripresa, ha osservato Galli, l’industria del risparmio gestito dovrebbe assumere un ruolo “ancora più propositivo sia sul fronte di un’offerta più ampia e diversificata, che consenta ai risparmiatori di migliorare l’efficienza dei propri portafogli, sia sul versante molto complesso del sostegno alle imprese e agli investimenti infrastrutturali in sostituzione del credito bancario”.

REGOLATORE E LEGISLATORE – A patto però che regolamentazione e fiscalità non si trasformino in un freno per lo sviluppo del settore. “Con il regolatore, in primis quello europeo, crediamo si possa instaurare un rapporto collaborativo stretto”, ha spiegato Galli. “L’industria non è orfana di un modello di business che ha fallito, bensì si presenta come la parte della finanza più sana e più vicina alle famiglie e alle imprese. E su questo fronte è lo stesso regolatore europeo a suggerire la via di un nuovo modello di finanziamento dello sviluppo economico tramite i fondi (mi riferisco in particolare agli Eltifs e ad alcune norme contenute nella direttiva AIFMD). In questa fase inoltre, ha continuato Galli, “credo che il legislatore debba saper accompagnare le tante possibili partnership pubblico/privato, penso in particolare al tema dell’impact investment o, ancora, a tutta la tematica delle Sri e della governance di cui si deve tenere conto quando si parla di partnership pubblico/privato perché una industria degli investimenti sana è un pezzo fondamentale del nostro sistema democratico”.

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