Bnp Paribas IP, il mercato azionario continua a piacere

I FATTORI CHE HANNO TURBATO LA CALMA – Nel corso della settimana, alcuni fattori hanno contribuito a turbare la calma relativa sui mercati finanziari. Innanzitutto, scrive Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas IP, le stime dell’FMI hanno messo in evidenza i timori per l’area dell’euro e la crescita globale. Inoltre la pubblicazione negli USA di vendite al dettaglio peggiori del previsto, ha alimentato i timori che la frenata della congiuntura in altre aree mondiali potesse impattare negativamente l’economia statunitense. L’incertezza è stata accentuata dalla concomitanza tra varie tensioni internazionali e la diffusione del virus Ebola.

ECCESSIVA CORREZIONE DEL MERCATO – Tuttavia i nostri analisti hanno giudicato eccessiva la correzione di mercato che ne è derivata, e tale valutazione ci ha spinti a sovrappesare il mercato azionario. Le turbolenze di mercato hanno spinto gli investitori verso verso asset meno rischiosi: infatti, l’indice azionario S&P 500 è sceso al punto più basso dal mese di aprile mentre l’indice Euro STOXX 50 si è attestato al minimo di quest’anno. Anche gli altri mercati finanziari più rischiosi hanno sofferto, aumentando la volatilità sui Treasury negli USA e spingendo, in Europa, il rendimento del Bund decennale al minimo storico. Più avanti nel corso del mese, la diffusione di dati economici migliori del previsto negli USA ha contributo a recuperare le perdite dei giorni precedenti, e il clima di mercato è stato favorito anche dalle voci di estensione del programma di acquisti di attivi della BCE alle obbligazioni societarie. Gli analisti si chiedono se queste turbolenze avranno effetti sull’economia reale e sulle politiche monetarie, oppure se tali fluttuazioni hanno rappresentato solo una buona opportunità di acquisto. I nostri esperti propendono per quest’ultima ipotesi e sono ancora ottimisti sulle prospettive della crescita globale.

POSIZIONI CORE – Già all’inizio di ottobre, abbiamo adottato un sovrappeso nelle azioni USA rispetto a quelle europee: tale posizione era giustificata dalle prospettive più favorevoli per l’economia USA rispetto al Vecchio Continente e da stime migliori relative sia ai profitti societari che alle operazioni di fusione e acquisizione. Abbiamo mantenuto il sovrappeso nelle large-cap europee rispetto alle small-cap poiché le imprese più grandi dovrebbero trarre maggiore vantaggio dal lieve miglioramento della crescita globale. Inoltre, a nostro avviso, le società europee a bassa capitalizzazione presentano quotazioni troppo elevate. Abbiamo acquistato una posizione lunga sulle obbligazioni investment-grade europee. Gli effetti dei ribilanciamenti  di portafoglio degli investitori dovrebbero sostenere questi titoli, dato che il programma di acquisto di attivi da parte della BCE è incentrato su ABS e covered bond. Inoltre, il rallentamento della crescita, l’inflazione bassa e la carenza di emissioni dovrebbero alimentare la domanda per i titoli societari. Deteniamo un lieve sovrappeso nelle obbligazioni societarie europee e, invece, una posizione neutra su titoli convertibili, materie prime e liquidità.

POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET
– La posizione short in termini di duration sui titoli di Stato USA e quella lunga sui BTP italiani e corta sui Gilt britannici sono state penalizzate dalle oscillazioni sui mercati obbligazionari. Abbiamo liquidato la posizione short sulla duration USA, ma abbiamo mantenuto quella ribassista sui Gilt, poiché continuamo a prevedere per l’anno prossimo un rialzo dei tassi nel Regno Unito. Manteniamo anche la posizione lunga sui titoli di Stato della Norvegia rispetto ai contratti future Bund. Nel segmento delle materie prime, deteniamo una posizione lunga sul greggio a fronte di una posizione ribassista sui metalli industriali. Sul mercato azionario USA, abbiamo costituito una posizione sovrappesata nel segmento delle imprese edili rispetto alle small-cap, mentre nel comparto obbligazionario deteniamo una posizione sovrappesata nel debito del Messico (in USD) rispetto ai Treasury decennali e una posizione lunga in contratti swap sull’inflazione a 5 anni USA. Infine, in Europa deteniamo una posizione lunga in contratti swap sui tassi a cinque anni sul debito investment-grade.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: