Bnp Paribas IP, le azioni continueranno a salire fino a fine 2014

LO SCENARIO DEI MERCATI – I mercati azionari internazionali hanno continuato a salire. Tale tendenza è stata più marcata negli USA, dove i listini hanno fatto segnare nuovi record, ma anche gli indici azionari europei hanno quasi completamente recuperato la flessione registrata in settembre e ottobre, mentre le borse dei paesi emergenti registrano ancora dei ritardi. Tale andamento, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, è riconducibile a diversi fattori: per gli Stati Uniti si tratta soprattutto delle prospettive di crescita favorevole, Europa e Giappone hanno beneficiato di politiche monetarie espansive, e i mercati emergenti sono stati spinti da un inatteso taglio dei tassi in Cina. I rendimenti obbligazionari sono ancora ai minimi storici, dunque riteniamo sia chiaramente più interessante puntare sulle azioni. Nel quadro dell’allocazione degli attivi, abbiamo ridotto i rischi chiudendo il nostro sovrappeso nel segmento delle obbligazioni societarie high-yield. Nell’ambito dell’allocazione flessibile multi-asset abbiamo assunto una posizione rialzista sulla Rupia indiana rispetto al Won della Corea del Sud, mentre nel comparto obbligazionario abbiamo incrementato il sovrappeso dei titoli di Stato norvegesi.

ASSET ALLOCATION –
POSIZIONI CORE- Per quanto riguarda le azioni, a nostro avviso la dinamica positiva dei mercati continuerà sino alla fine dell’anno, e pertanto abbiamo mantenuto invariato il sovrappeso in questo comparto. Abbiamo mantenuto il sovrappeso nelle large-cap europee rispetto alle small-cap poiché le imprese più grandi dovrebbero trarre maggiore vantaggio dal lieve miglioramento della crescita globale. Inoltre, a nostro avviso, le società europee a bassa capitalizzazione presentano quotazioni troppo elevate. Abbiamo liquidato la posizione sovrappesata nelle obbligazioni societarie europee high-yield, poiché riteniamo che le quotazioni attuali non forniscano una protezione sufficiente in caso di aumento della volatilità. Inoltre, la liquidità di questi titoli ci preoccupa, poiché le nuove normative del settore finanziario – in particolare i limiti di indebitamento – hanno limitato strutturalmente le capacità operative delle banche sul mercato. Inoltre, di solito dicembre tende ad essere un periodo difficile per le condizioni di liquidità.

POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET -  Sui mercati valutari deteniamo una posizione lunga sul peso messicano rispetto a sterlina, dollaro australiano e dollaro neozelandese, e una posizione lunga sul dollaro canadese rispetto al dollaro della Nuova Zelanda. Abbiamo aperto una nuova posizione rialzista sulla rupia indiana rispetto al won della Corea del Sud. Riteniamo, infatti, che le autorità coreane siano interessate a indebolire la valuta, eventualmente attraverso la politica monetaria. Inoltre, l’elevato indebitamento delle famiglie e il rischio di deflazione depongono a favore di un taglio dei tassi. L’India invece intende realizzare un’ampia serie riforme e – persino se l’inflazione dovesse scendere ulteriormente e la Reserve Bank of India tagliasse il costo del denaro – i tassi d’interesse reali potrebbero rimanere più alti rispetto alla Corea del Sud, avvantaggiando la rupia in termini relativi. Abbiamo incrementato la posizione lunga sui titoli di Stato della Norvegia rispetto ai contratti future Bund, modificandola. In prospettiva la banca centrale dovrebbe tagliare i tassi, ma dato che l’economia della Norvegia è di dimensioni ridotte e che i vicini più grandi – Svezia e zona euro – presentano un’inflazione molto bassa, anche se la Norges Bank tagliasse i tassi in misura minore del previsto i rendimenti obbligazionari registrerebbero comunque un ulteriore ribasso. I titoli norvegesi offrono un carry positivo e presentano un rating AAA (abbiamo mantenuto la copertura valutaria di questa posizione). Deteniamo una posizione sovrappesata nel settore delle imprese edili USA: queste azioni nel recente passato sono state lente a reagire al miglioramento del mercato dell’edilizia residenziale, ma poi hanno registrato un rapido rialzo. Ciò ci induce a ritenere che questi titoli potrebbero subire una flessione di breve periodo, tuttavia abbiamo mantenuto questa posizione poiché riteniamo che le imprese edili dispongano di margini di rialzo più ampi, grazie a quotazioni interessanti, ordinativi abbondanti e una discreta crescita dei profitti in prospettiva.

TITOLI DI STATO – Abbiamo assunto una posizione lunga sui titoli di Stato decennali USA rispetto ai titoli biennali per trarre vantaggio dall’appiattimento della curva dei rendimenti in previsione di un taglio dei tassi della Federal Reserve. Deteniamo una posizione sovrappesata sui titoli di Stato a tre anni dell’Australia rispetto a quelli decennali, per beneficare di un’inclinazione della curva in prospettiva, dato che il mercato ancora non ha integrato le attese di un taglio dei tassi di riferimento. Restano invariati il sovrappeso nel debito sovrano del Messico denominato in USD rispetto ai titoli decennali USA e la posizione lunga nelle obbligazioni societarie investment-grade europee rispetto ai titoli di imprese statunitensi con lo stesso rating. Sempre negli Stati Uniti, non abbiamo modificato la posizione lunga nei contratti swap sull’inflazione a 5 anni. Le attese sull’inflazione a cinque anni sono state ulteriormente corrette al ribasso – a causa della flessione dei prezzi del greggio e della forza del dollaro – ma ciò non dovrebbe avere conseguenze sui prezzi al consumo nel lungo periodo. Nel comparto delle materie prime deteniamo una posizione lunga sul petrolio greggio a fronte di una posizione ribassista sui metalli industriali. Secondo le nostre previsioni, i prezzi del greggio dovrebbero recuperare, mentre le prospettive per i metalli industriali sono negative a causa di due fattori: offerta eccessiva e domanda insufficiente. Infine, abbiamo adottato una posizione sovrappesata nel settore immobiliare tedesco rispetto a quello USA.

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