Jp Morgan AM: il 2015 ricompenserà chi accetta il rischio

PORTAFOGLIO SOVRAPPESATO IN AZIONI – Per gli esperti di Jp Morgan Asset Management, autori dell’outlook appena diffuso, il 2015 ricompenserà chi è disposto ad assumere rischio. Secondo Jp Morgan Asset Management, un portafoglio sovrappesato in azioni e in altre asset class con un grado di rischio elevato è giustificato dal fatto che le banche centrali continueranno a essere nel 2015 le forze dominanti che influenzeranno i mercati finanziari. Gli investori dovrebbero attendersi, dunque, “un contesto di volatilità, nel quale preferire, seppur di poco, le azioni rispetto alle obbligazioni almeno fino a quando i responsabili delle politiche monetarie continueranno a perseguire una crescita più robusta e un’inflazione più elevata rispetto a quanto l’economia globale stia facendo in questo momento”.

VERSO LA “NORMALIZZAZIONE” – “Mentre le politiche monetarie resteranno estremamente accomodanti a livello internazionale”, sostiene David Kelly, responsabile del team globale degli strategist di Jp Morgan Asset Management, “il processo di normalizzazione comincerà nel 2015 con un rialzo dei tassi negli Stati Uniti, atteso per la metà del prossimo anno, a patto che il tasso di disoccupazione statunitense continui a scendere più velocemente delle attese e la crescita dei salari cominci a salire”. Le prospettive per il 2015 sembrano per il momento più promettenti per i mercati azionari globali che per il reddito fisso. Secondo Kelly, gli Stati Uniti continueranno a indicare la rotta, con gli utili aziendali che probabilmente continueranno a crescere a un tasso pari a circa la metà della crescita dell’economia nel 2015.

LA LIQUIDITÀ NON CONVIENE
– È meno chiaro come il quadro macroeconomico potrà influenzare i titoli azionari dei mercati emergenti, che restano penalizzati dal graduale rallentamento della crescita cinese, dalla debolezza dei produttori di materie prime, dall’allontanamento della politica dalla libera impresa e dal potenziale impatto dei più elevati tassi d’interesse negli Stati Uniti. Tuttavia Kelly sostiene che, dato il forte trend di crescita economica, gli utili dei mercati emergenti dovrebbero avere un maggiore potenziale di sviluppo nel lungo termine e che le valutazioni delle aziende quotate non sembrano elevate. “La regola fondamentale che ha funzionato negli ultimi cinque anni”, conclude Kelly, “può essere ancora applicata in materia di investimenti anche nel corso del 2015: quando la liquidità non rende nulla è ora di iniziare a investire in qualcosa. In conclusione: questo è ancora un mondo che ricompensa chi si assume dei rischi”.

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