Efama, i fondi Ucits europei portano a casa 449 miliardi in dieci mesi

RACCOLTA IN CRESCITA – La raccolta netta dei fondi Ucits europei è balzata a 43 miliardi di euro a ottobre dopo i 14 miliardi di euro del mese precedente, un miglioramento conseguito soprattutto grazie alla ripresa degli investimenti in prodotti monetari. La raccolta dei fondi non Ucits ha toccato invece quota 15,6 miliardi dopo la perdita di 7 miliardi registrata a settembre. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi da Efama, la European fund and asset management association, che raggruppa in tutto 27 associazioni nazionali rappresentative di oltre il 99,6% degli asset di fondi Ucits e non Ucits del Vecchio Continente. Complessivamente, le risorse affluite nelle case dei fondi armonizzati sono state pari a 449 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2014, mentre gli Investimenti in fondi non armonizzati si sono attestati in tutto a 106 miliardi.

BENE OBBLIGAZIONARI E MONEY MARKET – Nel dettaglio, a ottobre la raccolta dei fondi Ucits a lungo termine si è attestata a 22,7 miliardi (422 miliardi da gennaio), di cui 16,5 miliardi affidati ai fondi obbligazionari (189 da inizio anno), 8,7 miliardi ai bilanciati (160 da gennaio) e 3,3 miliardi agli “atri Ucits” (20,6 nei dieci mesi). I fondi azionari invece hanno visto defluire nel mese 5,7 miliardi di euro (il totale da inizio anno è positive per 53 miliardi). Chiudono il quadro I fondi monetari, che a ottobre hanno visto una ripresa della raccolta con afflussi netti per 21,6 miliardi dopo il rosso di 14 miliardi di settembre (26,8 miliardi il dato sui dieci mesi).

PATRIMONIO – A livello di patrimonio, gli asset in mano ai fondi armonizzati erano pari a 7.901 miliardi di euro a fine ottobre (+0,5% su mese), mentre le masse gestate dai prodotti non armonizzati si attestano a  3.130 miliardi (+0,6%). 

IL COMMENTO – “Le pressioni deflazionistiche nell’area euro hanno supportato gli Investimenti in fondi obbligazionari a ottobre, mentre le preoccupazioni dei mercati corca le prospettive di crescita hanno continuato a pesare negativamente sulla raccolta dei fondi azionari”, ha commentato Bernard Delbecque, direttore statistiche di Efama.

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