Bnp Paribas IP: ci piacciono i corporate bond investment grade

I MERCATI AZIONARI SEGNANO IL PASSO – Nelle ultime settimane, la tendenza al rialzo dei mercati azionari ha segnato il passo, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas IP. “Nonostante i dati positivi in arrivo dagli Usa, i listini sono stati frenati dall’assenza di nuove misure di stimolo da parte della Bce, dall’annuncio di provvedimenti che potrebbero ridurre la liquidità in Cina e dal rischio di elezioni anticipate in Grecia”.

ASSET ALLOCATION, POSIZIONI CORE – La ripresa della volatilità sui mercati azionari conforta la scelta di liquidare la posizione sovrappesata in questo comparto. Quando abbiamo adottato questa sovraponderazione, alla metà di ottobre, avevamo individuato una serie di fattori suscettibili di favorire un rialzo delle quotazioni: multipli di mercato, utili societari, posizioni in controtendenza degli investitori e condizioni di ipervenduto. Tuttavia, l’effetto positivo di questi fattori nel breve periodo pare venuto meno e le posizioni degli investitori sul mercato azionario sono ai massimi storici. Per l’anno prossimo si prevede un aumento della volatilità, mentre è probabile che le influenze contrastanti della forza del dollaro e del ribasso del greggio rendano più opache le prospettive reddituali delle società. Inoltre, abbiamo riportato in posizione neutra la ponderazione nelle small-cap europee rispetto alle large-cap.
Al momento dunque, manteniamo una posizione sovrappesata solo nel segmento delle obbligazioni societarie investment-grade, riconducibile soprattutto alle attese di un ampliamento della tipologia di titoli acquistabili dalla BCE nell’ambito della manovra di allentamento quantitativo. La Banca centrale europea infatti, potrebbe comprare direttamente delle obbligazioni societarie, ma questi titoli sarebbero favoriti anche nel caso che gli acquisti di titoli di Stato bastassero da soli a spingere al ribasso i rendimenti.

NEUTRALI SUGLI HIGH YIELD –
Deteniamo una posizione neutra nel segmento dei titoli high-yield, penalizzati da un aumento della volatilità a causa del peggioramento delle condizioni di liquidità sul mercato. Abbiamo qualche timore per la situazione negli USA, dove vi è stato un aumento delle emissioni ed alcune società del settore energetico sono in difficoltà a causa del ribasso del greggio. Infine, deteniamo posizioni neutre in termini di duration sui titoli obbligazionari di USA e Germania e nei seguenti settori: immobiliare globale, titoli convertibili, materie prime e liquidità.

POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET –
Nel comparto obbligazionario, abbiamo liquidato il sovrappeso nei titoli di Stato norvegesi, senza aver registrato perdite o guadagni di rilievo. La flessione dei rendimenti in Norvegia ha consentito di compensare le perdite subite sul cambio (prima che questa posizione fosse coperta), ma verosimilmente adesso il mercato potrebbe scontare delle attese di un taglio dei tassi più marcato rispetto a quanto la banca centrale farà in realtà. Abbiamo liquidato la posizione lunga sui titoli di Stato decennali USA rispetto ai Treasury biennali, che ci ha consentito di trarre vantaggio dal lieve appiattimento della curva dei rendimenti registrato di recente, realizzando subito i profitti maturati. Sempre in questo settore, abbiamo adottato una posizione rialzista sui titoli di Stato quinquennali della Spagna, poiché l’eventualità di un ulteriore allentamento quantitativo da parte della BCE potrebbe spingere ulteriormente al ribasso i rendimenti. Manteniamo una posizione sovrappesata sui titoli di Stato a tre anni dell’Australia rispetto a quelli decennali, per beneficiare di un’inclinazione della curva in prospettiva, in caso di un nuovo taglio dei tassi di riferimento. Inoltre, deteniamo una posizione sovrappesata sui titoli di stato messicani (in USD) rispetto ai Treasury decennali, poiché il paese centroamericano presenta fondamentali economici solidi e in miglioramento, inflazione in calo e tassi di riferimento bassi.

COMPARTO AZINARIO
– Nel comparto azionario resta invariato il sovrappeso delle imprese edili USA, che presentano quotazioni interessanti, ordinativi abbondanti e una discreta crescita dei profitti in prospettiva. Per quanto riguarda i derivati manteniamo una posizione lunga nei contratti swap sull’inflazione a 5 anni negli Stati Uniti, mentre nel settore immobiliare deteniamo una posizione sovrappesata in Germania rispetto agli USA, ritenendo che questa posizione possa generare valore. Per quanto riguarda il mercato valutario manteniamo una posizione lunga sul peso messicano rispetto a sterlina, dollaro australiano e dollaro neozelandese. Il peso è relativamente debole e la banca centrale messicana dispone di margini di manovra maggiori per inasprire i tassi rispetto alle autorità monetarie di Australia e Nuova Zelanda.

DOLLARO CANADESE – Inoltre, deteniamo una posizione lunga sul dollaro canadese, che riteniamo sottovalutato, rispetto al dollaro della Nuova Zelanda, e una posizione ribassista sul franco svizzero rispetto alla corona ceca. Secondo il nostro parere, infatti, la SNB continuerà a difendere l’attuale soglia di cambio del franco, mentre l’inflazione svizzera è lievemente negativa. Invece, nella Repubblica Ceca sono aumentate le probabilità di un abbandono della politica dei cambi fissi. Infine, abbiamo mantenuto la posizione rialzista sulla rupia indiana rispetto al won della Corea del Sud: riteniamo, infatti, che le autorità coreane siano interessate a indebolire la valuta, mentre le riforme in programma in India e i tassi d’interesse reali più elevati, dovrebbero avvantaggiare la rupia.

MATERIE PRIME – Nel comparto delle materie prime deteniamo una posizione lunga sul petrolio a fronte di una posizione ribassista sui metalli industriali, in previsione di una ripresa del prezzo del greggio. Sinora questa posizione si è rivelata svantaggiosa e dunque ne abbiamo ridotto l’entità. Tuttavia riteniamo che il clima negativo sul mercato del petrolio sia esagerato, mentre le quotazioni dei metalli industriali potrebbero essere penalizzate dal rallentamento dell’economia cinese.

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