Obbligazioni, la parola d’ordine è diversificazione

DIVERSIFICARE È D’OBBLIGO – “Per gli investitori in obbligazioni, la parola d’ordine è diversificazione. Se nell’ambito dei mercati emergenti l’attenzione si è concentrata principalmente sui paesi del Bric, c’è un cospicuo ed eterogeneo gruppo composto da più di 60 paesi, con mercati differenti e cicli economici che si collocano in diverse fasi, dove cogliere le migliori opportunità”. Così Enzo Puntillo, gestore del JB Emerging Markets Opportunities Bond Fund. Che aggiunge: “una storia positiva di riassestamento si sta sviluppando nell’Europa centrale, dove la maggior parte dei paesi ha già trovato un nuovo equilibrio e ridotto l’indebitamento, e sta ora crescendo a ritmi più elevati rispetto ad altre regioni”.

MERCATI DI FRONTIERA
– “Riscontriamo opportunità interessanti anche in numerosi piccoli mercati di frontiera, che sono attualmente meno coperti dalla comunità degli investitori. Sri Lanka e Repubblica Domenicana ne costituiscono due esempi. Anche se un dollaro Us potenzialmente forte potrebbe ostacolare le valute dei mercati emergenti in generale, è possibile trovare opportunità all’interno dell’insieme dei Paesi che stanno attraversando una fase di riforme come la Polonia, il Messico e l’India. Per quanto concerne le obbligazioni in valuta locale, preferiamo mantenere una posizione lunga sulle curve dove le banche centrali sono intervenute e dove le valutazioni offrono rendimenti già corretti, come la Colombia“.

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