Bnp Paribas IP, sovrappesare il comparto azionario internazionale

MERCATI TURBOLENTI – “Nel corso della settimana i mercati finanziari hanno continuato a registrare turbolenze riconducibili soprattutto al prezzo del greggio, che ha continuato a scendere rapidamente”, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners. “Le quotazioni azionarie internazionali sono in calo dall’inizio dell’anno, a causa del declino degli indici dei paesi avanzati. Naturalmente il prezzo del greggio ha un impatto diretto sulle imprese che operano o sono correlate al settore petrolifero, ma l’inarrestabile calo dei corsi ha anche fatto sorgere dei timori relativi ad un possibile rallentamento della crescita globale. In particolare, anche il prezzo del rame è sceso negli ultimi tempi, mentre i rendimenti obbligazionari continuano a seguire una tendenza al ribasso. A nostro avviso questi timori sono eccessivi: la crescita negli USA è vivace e l’area dell’euro pare destinata ad accelerare, sebbene tale trend non sia ancora visibile nei dati. Nell’ambito dell’allocazione degli attivi abbiamo rimodulato la posizione sulle obbligazioni australiane e abbiamo deciso di assumere una posizione sovrappesata nel comparto azionario internazionale”.

ASSET ALLOCATION, POSIZIONI CORE –
AZIONI – “Abbiamo ripristinato la posizione rialzista nel comparto azionario internazionale. Quando, nella seconda metà di dicembre, avevamo deciso di abbandonare la sovraponderazione in questo segmento, i fattori favorevoli di breve periodo si erano indeboliti: le azioni USA avevano registrato nuovi massimi storici, le posizioni azionarie degli investitori internazionali erano a livelli elevatissimi e la volatilità era in ripresa. L’aumento della volatilità ha indotto gli investitori a ridurre le posizioni lunghe, mentre i timori per la forza del dollaro sui profitti delle imprese USA si sono attenuati, visto che anche le previsioni reddituali sono state ridimensionate nelle ultime settimane. In una prospettiva di breve periodo bisognerà tener conto di alcuni eventi importanti, e in particolare della riunione del Consiglio direttivo delle BCE in programma per il 22 gennaio e delle elezioni anticipate in Grecia che si terranno tre giorni dopo. Per quanto riguarda le elezioni in Grecia, non riteniamo che un esito sfavorevole ai mercati possa determinare l’uscita di Atene dall’unione monetaria. Inoltre, sinora gli altri paesi periferici dell’area dell’euro non sono stati sensibilmente penalizzati dall’effetto contagio, senza dimenticare che al momento la crescita USA è vigorosa. Questa posizione è equamente sovrappesata a livello internazionale, senza alcuna preferenza geografica”.

OBBLIGAZIONI – Per quanto riguarda le obbligazioni, deteniamo una posizione sovrappesata nel segmento dei titoli societari investment-grade emessi da aziende europee, soprattutto alla luce della prospettiva di un ampliamento delle tipologie di attivo acquistate dalla BCE. La Banca centrale europea, infatti, potrebbe acquistare direttamente le obbligazioni societarie, spingendo ulteriormente al ribasso gli spread. Inoltre, qualora la BCE decidesse di acquistare titoli di Stato, ciò potrebbe innescare una riallocazione di portafoglio, dai titoli sovrani verso il debito societario. Deteniamo una posizione neutra nel segmento delle obbligazioni high-yield. La volatilità di questi titoli è aumentata in un mercato che è divenuto meno liquido. Al momento, desta preoccupazione l’aumento delle emissioni negli USA, dove alcune società del settore energetico sono in difficoltà a causa del ribasso del greggio. Infine, deteniamo posizioni neutre in termini di duration sui titoli obbligazionari di USA e Germania e nei seguenti settori: immobiliare globale, titoli convertibili, materie prime e liquidità.

POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET
OBBLIGAZIONI – Nel settore obbligazionario abbiamo nuovamente modificato la posizione sui titoli di Stato dell’Australia: la scorsa settimana avevamo adottato una posizione ribassista sui titoli decennali australiani, mentre questa settimana abbiamo aggiunto una posizione lunga sui titoli decennali USA, per beneficiare di un eventuale ampliamento degli spread tra i titoli statunitensi e quelli australiani. Le attese degli operatori per il primo incremento dei tassi USA sono in calo a causa del ribasso del greggio e della scarsa crescita dei salari rilevata dal rapporto sul mercato del lavoro di dicembre, e comunque i titoli di Stato USA registrano una domanda più elevata da parte degli investitori istituzionali. Resta invariata la posizione sovrappesata nel debito del Messico (in USD) rispetto ai Treasury decennali, prevedendo che le emissioni messicane dovrebbero beneficiare di fondamentali economici solidi e in miglioramento, del calo dell’inflazione e del basso livello dei tassi ufficiali. Inoltre, il Messico dovrebbe sopportare meglio il rischio di una frenata della Cina rispetto ad alti paesi dell’America Latina.

TITOLI DI STATO
– Non muta nemmeno la posizione rialzista sui titoli di Stato quinquennali della Spagna, poiché i rendimenti su questa scadenza potrebbero scendere ancora alla luce della probabilità di un’accentuazione dell’allentamento quantitativo da parte della BCE. Deteniamo una posizione sovrappesata sul debito senior investment-grade del settore finanziario europeo: la tendenza alla disintermediazione bancaria (con flussi crescenti intermediati dai mercati dei capitali), dovrebbe favorire una contrazione dei bilanci delle banche e una riduzione dei tassi d’indebitamento. Inoltre, le nuove norme in materia di capitalizzazione dovrebbero rappresentare un nuovo stimolo per migliorare i coefficienti patrimoniali. A nostro avviso, le banche consolideranno i bilanci emettendo una maggiore quantità di azioni e di debito subordinato per proteggere altre parti della struttura del capitale.

AZIONI
– Sul mercato azionario, deteniamo una posizione sovrappesata nel settore delle imprese edili USA: i recenti rialzi registrati ci inducono ad essere prudenti poiché questi titoli potrebbero subire una flessione di breve periodo. Tuttavia abbiamo mantenuto questa posizione poiché riteniamo che in prospettiva le imprese edili dispongono di margini di rialzo più ampi, grazie a quotazioni interessanti, ordinativi abbondanti una discreta crescita dei profitti. Sempre per quanto riguarda le azioni, deteniamo un sovrappeso sul mercato tedesco (DAX) mentre sottopesiamo quello svizzero (SMI). L’indice DAX comprende più settori ciclici, mentre nell’SMI prevalgono i comparti difensivi. A nostro avviso, i titoli ciclici dovrebbero ottenere una performance superiore nell’attuale contesto di mercato, e la quotazione del DAX è relativamente bassa mentre l’indice SMI è caro. Inoltre, è probabile che l’indice DAX benefici dell’indebolimento dell’euro in misura maggiore rispetto ad altri indici europei, al contrario delle imprese elvetiche che dovrebbero continuare ad essere penalizzate dal vigore della valuta nazionale. Le aziende tedesche, inoltre, dovrebbero trarre vantaggio anche dall’elevata efficienza operativa, dall’efficace controllo dei costi e dalle condizioni di finanziamento convenienti. I margini di profitto più elevati giustificano investimenti più ingenti, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro e pressioni positive sui prezzi.

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