TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE – L’alta volatilità dei mercati europei non è casuale in questo ultimo trimestre, anzi: è la dimostrazione del fatto che tutti i nodi vengono al pettine. Parola di Edouard Carmignac, presidente e fondatore di Carmignac Gestion, che in una lettera pubblicata sulle pagine di alcuni quotidiani internazionali, spiega come gli investitori, “a lungo ammaliati dalla prospettiva di una politica monetaria europea sempre più accomodante”, siano giunti a “dubitare della sua efficacia per rilanciare l’attività economica.
ALLENTAMENTO QUANTITATIVO – Quale potrà essere dunque, si chiede Carmignac, “l’impatto degli ingenti acquisti di debito sovrano da parte della Bce nelle prossime settimane, quando i tassi sono già a livelli molto bassi – se non negativi – e la loro anticipazione ha già provocato un notevole deprezzamento dell’euro?” Secondo il fondatore della casa di gestione francese, un ulteriore allentamento monetario nelle attuali condizioni di mercato non potrà certo innescare una vera ripresa. “Il deprezzamento della moneta unica rafforza sicuramente la competitività delle nostre aziende, ma di certo non favorisce una ripresa economica durevole”, ha spiegato. “
UN NEW DEAL – “A crisi estreme è opportuno ricorrere a estremi rimedi. Ritengo sia giunto il momento di adottare un New Deal di portata simile a quello ideato da F. Roosevelt per strappare gli Stati Uniti alla crisi del 1929. Gli Stati con un’eccedenza di bilancio, Germania in testa, dovrebbero impegnarsi ad attuare un vasto programma pluriennale di investimenti pubblici, in cambio di precisi impegni di riforma da parte dei paesi i cui deficit pubblici e l’asfissia fiscale frenano l’attività. Se rimarrà esclusivamente monetaria l’Unione Europea è condannata. È ormai tempo che i nostri leader politici se ne convincano. Nell’attesa, gli investitori manterranno le distanze e si orienteranno verso orizzonti più promettenti”.